mercoledì 20 dicembre 2006

Imparzialità dell'informazione

Vi proponiamo di seguito la trascrizione del servizio con cui oggi Controcampo ha accompagnato le immagini salienti di Milan-Catania; servizio che è già entrato nelle scuole di giornalismo come modello di obiettività e di distacco dagli interessi del proprio editore.

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La partita di stasera al Meazza è fondamentale, perché il Milan, nonostante i suoi campioni (tra i quali spicca Kakà), è in una posizione di classifica scomoda e ha bisogno della vittoria, mentre il Catania insegue il sogno europeo. Certo, se i rossoazzurri avessero Kakà sarebbero già certi della Champions. Ad ogni modo, torniamo alle formazioni: data l'importanza del confronto, Ancelotti dà a Kakà le chiavi del centrocampo, la guida della squadra, la più ampia libertà di manovra, licenza di sganciarsi, il ruolo di leader e una fetta di culo; Marino, non disponendo di un Kakà, mette in campo un Catania ordinato, ma privo di fantasia sudamericana: avrebbe fatto comodo Kakà. Pronti, via, e subito i rossoneri vanno in vantaggio. Ispirato telepaticamente da Kakà, Gilardino, alla sua seconda stagione nel Milan di Kakà, serve un assist a Kakà [enfasi originale], che con la sua classica eleganza deposita la sfera in fondo al sacco. Pantanelli non sembra stupito: quando si ha di fronte un Kakà, è normale che Kakà faccia la magia. D'altronde per tutto il primo tempo Kakà semina il panico nella difesa del Kakatania, pardon, Catania; qui vediamo Kakà mentre si libera di Sottil e scarica un destro di poco a lato; poi è di nuovo Kakà a vedere libero Oliveira, che si invola verso la porta ma, essendo privo della classe di Kakà, non riesce ad imitare Kakà, e il punteggio rimane sull'1-0. Verso il quarto d'ora di gioco, all'ospedale Niguarda, Kakà appare a dei malati terminali, che subito guariscono e si iscrivono al Milan Club Ricardo Izecson Santos Leite "Kakà"; nello stesso momento, a San Siro, Kakà dribbla Silvestri, subisce il fallo e subito lo perdona. Pochi minuti dopo, Kakà si avvicina senza palla e ammansisce Stovini, tra lo stupore dei presenti. Intanto questa inquadratura ci mostra Ancelotti, che stringe nervoso un crocifisso; ma non ne ha bisogno, perché in campo ha Kakà. La telecamera pesca Kakà mentre si allaccia gli scarpini: guardate che nodi stretti ed eleganti. Nel frattempo, il Catania guadagna una punizione dal limite, non certo per fallo di Kakà. Batte Mascara, con maestria parzialmente paragonabile a quella di... vediamo... Kakà. Ecco, sì, Kakà. Per intervento psichico di Kakà, la palla incoccia l'incrocio dei pali ed esce. Kakàlac e Kakhà Kakaladze possono festeggiare lo scampato pericolo. Il primo tempo, in cui Kakà ha spadroneggiato, si conclude sull'1-0 per il Milan di Kakà. Nell'intervallo, Kakà offre tè e pasticcini e le chiavi di una Porsche Kakarrera ai suoi compagni e agli avversari. Kakàpperi, che gentilezza e signorilità dimostra Kakà in ogni occasione! Al rientro in campo, la stella di Kakà torna a risplendere: dribbling, accelerazioni perentorie, tiri deviati dalla malasorte o dai comunisti. In campo c'è solo Kakà. E sta vincendo! Dopo una mezzora di predominio di Kakà, il Milan raddoppia: calcio d'angolo guadagnato da Kakà (vedendo avvicinarsi Kakà, i difensori siciliani hanno preferito buttare la palla sul fondo, piuttosto che consegnarla al genio calcistico di Kakà), palla a Kaladze, cross per Gattuso che la rimette in mezzo, sbuca Gilardino e la mette in rete; Kakà osserva la scena, benedicendo con lo sguardo i suoi compagni. Lo stadio nota subito l'impronta e l'ispirazione di Kakà nell'azione del gol. Kakà sale in tribuna a baciare dei bambini e dona il suo sperma ad alcune signore, desiderose di dare alla luce figli belli e forti come Kakà, sotto lo sguardo compiaciuto dei mariti, che poi stringono la mano a Kakà. Tornato in campo, Kakà mette il suo sigillo: Egli riceve il pallone da un compagno di Kakà, libera un tiro poderoso e mette in rete. KAKA'!: il Catania è in ginocchio dinanzi a Kakà. L'umile Kakà decide che è ora di fermarsi e l'arbitro acconsente: la partita termina 3-0 per il Milan di Kakà, condotto con la consueta sapienza da Kakà. Il Catania torna a casa battuto, ma grato di aver assistito ad una tale prova di Kakà. La linea, se Kakà è d'accordo, torna alla regia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

come scusi? mi sembra di aver capito kakà..
no,no ha capito bene..
kakà
(cito puttanic)

Anonimo ha detto...

Senzxa d'aguanno il giornalismo mediaset è finito.
la nostrab unica speranza è che assumano germano mosdconi... ma ho i miei seri dubbi.