lunedì 25 giugno 2007

Il destino nelle vostre mani

Ero lì che guardavo le chiavi di ricerca utilizzate da chi accede a questo mirabile blog, quando mi sono avveduto della notevole frequenza con cui le persone ricercano istruzioni su come effettuare una masturbazione. E' ora dunque di rispondere alla legittima sete di sapere di questi tapini. Me li immagino lì, con il pene appoggiato sulla tavola da stiro e coperto di polvere d'aglio e timo, indecisi sul da farsi. Voi capite che non si tratta affatto di una bella immagine e di un bel vivere. Ecco quindi che passo alla parte centrale e importante di questo post, ovvero

come fare una sega.*

Perché sembra facile, ma in realtà non lo è per un cavolo. Partiamo dalle basi: afferrate il pene desiderato. Se quello che volete masturbare vi sta particolarmente a cuore e non avete intenzione di rovinarlo, è bene cominciare con quello di qualcun altro. Salite su un qualsiasi autobus urbano, adocchiate il rumeno o il marocchino che preferite e mettetevi all'opera. Vedrete che i vostri parenti avranno modo di leggere di voi sulle prestigiose pagine de Il Corriere della Sera. Avete in pugno, per così dire, la situazione? Bene, ora infilate un passamontagna ignifugo e una sciarpa del Como. Mi raccomando che sia della squadra lariana e non del Legnano o del Monza, per dire: la sicurezza è fondamentale. Poi iniziate a masticare tabacco di infima qualità e sputate la poltiglia scurastra e viscida sull'attrezzo che dovete sollazzare. Ora colpitelo con un maglio per il battuto, affinché non rimangano ossicini in grado di interrompere la piacevole incombenza, e iniziate dipoi a stringere il pene con una morsa sottratta ad un qualsiasi istituto professionale. Dopo due o tre giri si dovrebbe essere giunti alla larghezza desiderata; aumentate il tepore di quell'abbraccio sui generis ammucchiando braci roventi sulle pareti della morsa, poi guardate il vostro lui con tenerezza e accarezzate le sue gote (che a questo punto saranno, presumibilmente, due arance ancor più rosse). Se invece state facendo tutto da voi, telefonate ai vostri genitori e vantatevi. Mi raccomando di aggiungere copioso olio di colza per alimentare la brace.
L'eiaculazione non dovrebbe tardare, ad ogni modo. E non ringraziatemi, è un dovere e insieme un dolce cibo dell'anima giungere d'aiuto agli sfortunati come voi. Alla prossima puntata della nostra rubrica di sesso. Io e il sessuologo di Dipiù vi salutiamo con calore.

*Ma soprattutto, a chi? Ne parleremo un'altra volta.

2 commenti:

metalmeccanico ha detto...

non bisogna dimenticarsi, ad eiaculazione avvenuta di versare sul glande una copiosa quantità di succo di limone, per rinfrescare il tutto e dare anche un po' di aroma di Sicilia alle pudenda

Anonimo ha detto...

GRANDE VECCHIO MIO HO RISO PER MEZZ'ORA!!