mercoledì 24 settembre 2008

f.a.p.c.e.i.n.*-volume 1

Giunto ad un momento della propria vita in cui molto è passato, molto non può più essere, tanto può essere solo rimpianto, lo scrittore vuol rievocare donne che gli sono state care. Non quelle che ha amato; bensì quelle che avrebbe potuto amare e non ha amato. Lo scrittore si domanda cosa sarebbe stato, oppure dona semplicemente un omaggio a quelle che sono solo ombre e non sanno certamente di essere ancora presenti nella mente complessa di quel giovane uomo, non più ignaro di avere scelte e vite limitate.

***

La vita e i ricordi seguono percorsi strani e buffi, perché solo una curiosa coincidenza di tempi fa sì che chi scrive leghi tuttora il ricordo di una ragazza a quello di Marko Perović. Quest'ultimo e quella ragazza, per quanto ne sappia chi scrive, non si sono mai incontrati. Marko Perović era un onesto pedatore balcanico, nulla di più, che all'epoca dei fatti giocava nell'Ancona di Gigi Simoni, mentre la ragazza era una calabrese di Catanzaro che studiava a Roma.
Si era alla fine della primavera, e dunque anche alla fine dei campionati di calcio: in quei luminosi giorni romani non c'erano molte cose che interessassero di più a chi scrive, e in cui maggiormente sperasse, della possibilità che l'Ancona vincesse la successiva gara di campionato e facesse così un passo decisivo verso la promozione. Eppure altre preoccupazioni avrebbero dovuto distrarre lo scrittore, allora un universitario ben lontano dalla felice conclusione dei propri studi: ma anche le priorità, come la vita e i ricordi, a volte sono strani.
Ad ogni modo venne il venerdì, e con esso un'uscita inaspettata con persone sconosciute. In mezzo a queste mere comparse una ragazza, la stessa ragazza di cui abbiamo parlato prima, si stagliava sempre più sullo sfondo, si colorava e prendeva vita propria agli occhi dello scrittore. Quella sera non successe null'altro.
Il sabato, lo scrittore lo trascorse chino in poltrona, aspettando dalla radio buone notizie che non venivano. Poi alla fine arrivarono, e qui riappare Marko Perović.


Chi scrive crede di aver lanciato in aria e contro il muro in quell'occasione una notevole somma in monete e monetine, ritrovate poi nei giorni a seguire in ogni angolo della casa. Ad ogni modo, che segnasse Marko Perović poteva significare solo una cosa: che si poteva vincere, che si sarebbe vinto, che c'era speranza per tutti.
La domenica c'erano di nuovo le comparse, e in mezzo a loro la ragazza era un personaggio ben delineato, che interpretava un ruolo che lo scrittore aveva atteso a lungo. E tutto era come doveva essere: gli sguardi e le parole erano recitati secondo il migliore dei copioni immaginabili. La sera finì con lo scrittore felice in strada, che cantava e pregustava, e si staccava dalla compagnia non richiesta delle comparse.
Solo il giorno dopo chi scrive si accorse dell'errore: non aveva chiesto alla ragazza nessun recapito, e staccandosi dalle comparse che aveva tanto disprezzato si era condannato a non rivederla più.
L'Ancona ottenne la promozione, poi l'estate portò una campagna acquisti molto meno che deludente; l'anno dopo, la squadra fu retrocessa con ignominia e la società fallì. Però la felicità dopo il gol di Marko Perović resta indimenticabile, e forse è anche quella felicità che rende dolce il ricordo di una tale imperdonabile goffaggine e l'immagine lontana di quella ragazza.

*fighe che avria puluto chiava' -e invece no.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Glie dovevi fa' sentì la tozza...vedrai che c'arpensava anch'essa.

metalmeccanico ha detto...

anonimo, per caso sei la reicarnazione di Lord Brummell?

Anonimo ha detto...

Diaolo c'ho rpensado. Il primo giorno avei da mettece 'na fiecca. Pò ce 'rpassavi con calma dopo...

SRConnection ha detto...

A proposito...ma Lord Brummell è quello dei giacchetti?

metalmeccanico ha detto...

Così parlo wikipedia: "La sua fama è dovuta alla particolare cura riservata ai dettagli del suo abbigliamento. Molti seguirono il suo stile celebrativo dell'eleganza e della raffinatezza"

SRConnection ha detto...

Questo invece è ciò che dice di Valerio Staffelli (diciamo che insomma io non la prenderei mai come fonte...)

Valerio Staffelli (Milano, 15 ottobre 1963) è un personaggio televisivo italiano.

« Ma come là và? »
(Il saluto, con voce rauca, di Valerio Staffelli verso i vip.)

« Lei ci sembra piuttosto "attapirato"! »

Inviato di Striscia la notizia dal 1996, è conosciuto per il suo ruolo di "portatore di Tapiro d'Oro", premio satirico consegnato a persone che hanno compiuto o subito qualcosa di originale. Le sue consegne sono assolutamente imprevedibili: c'è il personaggio che accetta il Tapiro come un premio e se ne vanta di averlo vinto, e c'è invece chi sfugge il premio come la peste, scappando, non rilasciando dichiarazioni a Staffelli..."

metalmeccanico ha detto...

Chiudendo il sillogismo vorresti dire che l'anonimo è Valerio Staffelli?