martedì 25 dicembre 2007

buon compleanno di gesù a tutti

mercoledì 19 dicembre 2007

Regalo di Natale

Buongiorno a tutti i naviganti. Intendo annunciare al mondo intero che per circa un paio di settimane sarò assente da queste pagine. Potrei giustificare tutto questo con i problemi della mia connessione arceviese, o con lo studio per l'esame del 9 gennaio. Ma la realtà è un' altra e precisamente la seguente:



Ma non potevo lasciare la pagine di sBlog a mani vuote, senza portare un piccolo presente. E pertanto ecco a voi tutti il mio Regalo di Natale Ha una piccola controindicazione: crea una forte dipendenza!
Auguri!

sabato 15 dicembre 2007

7yearwinter, Luttazzi e l’Italia

Siamo ad una settimana dalla cancellazione del programma Decameron dal palinsesto de la 7. I più attenti avranno notato, consultando il blog 7yaerwinter, che la polemica è proseguita lungo l'intera settimana. Semplificando la storia, laddove se siete interessati a percorrere tutte le tappe andate sul link di 7yearwinter, il fulcro della polemica è stato la citazione fatta da Luttazzi del comico Bill Hicks. Bucknasty, il giorno dopo del fattaccio della chiusura del programma ha scritto un post nel quale evidenziava la citazione fatta da Luttazzi e puntava ad evidenziare la differenza tra la censura italiana e quell’americana (giacché Hicks non fu licenziato per quelle frasi).
I cortigiani italici della carta stampata non aspettavano altro. Ovviamente i nostri cari giornalisti potevano scrivere un pezzo attinente alla realtà, sostenendo che la censura italiana è ancora fortissima e che dei capi non si può e non si deve parlare male? Ed allora hanno distorto il post (attenzione non l’hanno letto male, anzi, solo che lo hanno adattato al loro tornaconto) sostenendo, per i pelandroni che ancora credono che è vero perché è scritto sul giornale, la seguente (per parlarci semplice) tesi: “Un blog accusa Luttazzi di plagio, ed ha ragione”. Da una settimana Bucknasty sta lottando contro la stampa italiana per avanzare il semplice diritto di non vedersi attribuite affermazioni mai fatte. Ovviamente i nostri cortigiani, quando i blog sono scomodi non fanno nomi (eccetto Grillo e quelli dei giornalisti stessi), mentre quando c’è da mettere i bloggers l’uno contro l’altro i nomi li fanno, eccome. Il Foglio, un quotidiano scritto bene (lo dico perché lo penso) ma che sostiene una marea d’idiozie (alcune: il giornale del compare di Berlusconi e del Papa che si fa paladino della lotta all’establishment; quella ancor più bella di autoproclamarsi “Organo della Convenzione per la giustizia” per racimolare un bel po’ di soldi dallo stato) ovviamente fa muro compatto attorno al proprio direttore, un uomo, che, fosse per lui, scannerebbe Gutemberg con le proprie mani, in quanto colpevole di aver compiuto un attacco laicista contro i frati amanuensi. Libero e Repubblica, invece di dare maggiore spiegazioni linkano siti pornografici. La tesi del cortigianato è che Luttazzi in un anno e mezzo non è riuscito a fare altro che copiare una battuta ad un comico morto. Inutile dire che sono osservazioni fatte da persone in malafede. Sto dalla parte di Bucknasty e Luttazzi. E qui chiudo. Anche perché volevo dare spazio al mio pensiero anticlericale del mattino: perché nessuno ha fatto notare come si deve l’entusiasmo dei quotidiani cattolici per la chiusura del programma? Traendo Bucknasty in un trappolone i nostri adorati cortigiani non hanno poi posto molto l’accento sul fatto che sin dalla prima puntata il Decameron ha preso di petto la questione romana (sì, nessuno vuol dirlo ma la realtà è che l’Italia è ancora prigioniera di questo problema, che ha però assunto una forma diversa) e nella puntata che gli è costata il licenziamento Luttazzi, oltre alla citazione di Hicks (Luttazzi ha sempre fatto citazioni dei satiri americani, ma stavolta, guarda un po’ è un plagio), ha detto cose quali: “Nella Bibbia la famiglia è composta da un uomo e almeno una donna” o “La legge contro la procreazione assistita è una legge medievale”. Diciamoci la verità. La storia su Ferrara è un pretesto; noi dei blog siamo caduti in un trappolone, l’informazione in Italia è fatta da squallidi cortigiani, si fa carriera solo se si amici nel partito. Poi si lamentano della fuga dei cervelli.

venerdì 14 dicembre 2007

Pensieri Altrui parte prima

Parte la nuova rubrica "Pensieri Altrui" dove i protagonisti del post siete proprio VOI visitatori che dovrete cercare di indovinare cosa stia pensando (o cosa stia dicendo) il soggetto di ogni puntata. Iniziamo alla grande con uno dei nostri migliori fan, il Dalai Lama. Su! Forza! Sbizzarritevi!

mercoledì 12 dicembre 2007

we love repubblica.it

potete ammirare l'articolo nel dettaglio anche qui

domenica 9 dicembre 2007

Luca il buono. Racconto di fantasia (ma neanche tanto)

Domenica, ore 9. Luca il buono si sveglia. Ha dormito da solo perché la moglie è andata a trovare i genitori, ma tornerà in serata. Si gira un po’ nel letto, aspettando il momento buono per alzarsi. Una volta in piedi va in bagno, piscia, si lava le mani e la faccia. Uscito dal bagno chiama la cameriera, avvisandola che è pronto per scendere a fare colazione. Nello stesso momento in cui arriva nella sala da pranzo arriva la devota cameriera, con un vassoio con latte, caffè lungo, biscotti e due cornetti, uno alla crema, l’altro alla cioccolata. Subito dopo ritorna con una caraffa di succo all’arancia. Luca il buono le conferma, come già le aveva avvisato, che pranzerà fuori e, magnanimo, concede all’attempata signora la serata libera, visto che rientrerà tardi ed andrà immediatamente a dormire. La signora ringrazia e se ne va. Luca il buono ha dormito male questa notte, si vede. Un pensiero è divenuto da qualche giorno ad oggi un suo tarlo fisso e non riesce a liberarsene. Forte in lui è l’amarezza. Aveva pianificato tutto. Aveva atteso che le condizioni fossero le migliori possibili. Ed aveva stabilito che oggi, domenica 9 dicembre, sarebbe apparso alla festa dei motori, tra i suoi uomini in rosso per annunciare la decisione compiuta di dedicarsi alla res publica come uomo nuovo, portatore di una sublime idea del bene e della libertà dell’individuo. Si immaginava già i commenti di quegli uomini che sarebbero diventati poi i suoi cortigiani: “Luca il buono è anche bello, bravo, vincente, democratico, liberale, giovane, intraprendente, e quant’altro.” Si immaginava osannato dai più. Portato in trionfo. Un nuovo Cesare. E invece un pezzente ha rovinato tutto. Una maledetta torcia umana a Torino ha distrutto il suo sogno. Quel figlio di puttana non poteva stare attento. C’è la legge 626/1994 apposta. Beghelli ha fatto due palle così con quella storia. E invece no quel bastardo mi muore in fabbrica. Sarà stato sicuramente un comunista, che picchia la moglie, che non fa girare l’economia perché pretende di arrivare a fine del mese con 900 euro (che cretino) e che avrà tifato anche Torino. Che sia maledetto. Luca il buono ci pensa mentre addenta il cornetto alla cioccolata (“che buono però”, pensa in quell’attimo). Aveva anche chiesto ai suoi amichetti sindacalisti se poteva in ogni modo annunciare la sua scelta. Loro, da bravi crumiri, lo hanno dissuaso dal farlo, ma hanno garantito che faranno di tutto per evitare uno sciopero e che saranno sempre disponibili a fornire nuovi operai per soddisfare le volontà di sodomia di Luca il buono. Finita la colazione Luca il buono si veste, si fa bello con un’iniezione di botulino, sale in macchina e parte alla volta della festa dei motori. Una volta arrivato sale sul palco e racconta l’ennesimo successo dei suoi uomini. Con lui i suoi collaboratori, i quali, essendo consapevoli del suo stato d’animo, gli fanno dei gran festeggiamenti per tirargli su il morale. A Luca il buono esce anche un sorriso, espressione della gratitudine verso i suoi uomini. Ma non può fare a meno di pensare a quando dovrà rimandare la sua candidatura. E teme di non avere più possibilità. Luca il buono torna a casa a tarda notte, dopo aver passato la serata in compagnia di una delle sue tante amanti. La moglie dorme e non lo sente rientrare. Non si accorge nemmeno del bacio che lui le da sul viso meraviglioso. D’altronde è moglie di Luca il buono, e non può non essere perfetta, anche quando dorme. Luca il buono non dorme neanche questa volta. E alla fine si alza, molto presto, alle sei e mezza. Da una mezz’ora circa, in tutta Italia, gli operai hanno iniziato a lavorare con il lutto al braccio. E lo porteranno altri due giorni. Luca il buono si sente sollevato e dice tra sé: "Beh, mi posso proprio fidare dei sindacati".

giovedì 6 dicembre 2007

Marco Columbro (piccolo plagio a lario3)

E ma allora ditelo!

martedì 4 dicembre 2007

Tam Nu Style

In bocca al lupo ad Andrea e al suo nuovo progetto musicale!