lunedì 22 dicembre 2008

Io non c'ho più parole....

Si commenta da solo, almeno l'artista di Campo di Marte era stato un filo meno esplicito

giovedì 11 dicembre 2008

I love UdC

Dopo Cosimo Mele, ecco a voi il mitico Alfredo Pacifico

venerdì 5 dicembre 2008

La mia prima censura

Ieri sera, su sollecitazione del fratello Luca, ho provveduto a chiudere la pagina dei fan di Marco Montecchiani su Facebook. Luca motiva la violazione della privacy sua, di sua moglie e di Marco appunto, per la pubblicazione nella suddetta pagina di alcune foto, fatta senza richiesta di autorizzazione ai diretti interessati. A termini di legge Luca Montecchiani ha ragione, trattandosi di violazione della privacy.
Tuttavia ritengo doveroso ricordare che la pagina era stata fatta col contributo di alcuni amici di Marco, che non si ponevano l’intento recare danno a nessuno, ma solo quello di condividere foto e video di un amico.
Aggiungo, come ho avuto modo di dire anche a Luca, che le foto messe sulla pagina in questione essendo state messe lì da un gruppo di suoi amici non sono di proprietà di Marco e quindi sarebbero visibili potenzialmente da chiunque. Ma qui poi si entrerebbe in un discorso senza fine….

venerdì 28 novembre 2008

Poeti maledetti

Doman vo cà

L'è sira
E ho già preparràa ra valisa
Doman vo cà.
I oltar aj dorman
Mi podi mia
Pugiàa 'r vedar a vardi or ciel.
Ra luna l'è de' oltra part,
E la da vess piena dor bianch
Ce la spantega sui piant.
Doman vo cà e apena podi
Vo in stabiliment a linceziam.
Vagan da via 'r cu i paron.
Mi da goma an fo pu.
Vori viv da tera, da bosch, d'erba,
Or temp ca me re' annmò.
"Vicc, sa te gh'est rason:
Prum gh'hann fai morì i bestia in stala.
Mo ga mazan nunch".
Cori stà su in cassina,
Mong i vach, Sternì ra stala,
Che can la vegn, la me troa induée
son nassuu, a marscì den dra palta.


Piccolo quiz:
Chi è l'autore di questa poesia?

Per dare un po' di brio al concorso offrirò una birra (non chiedetemi di più, sono povero) al primo (e preciso: solo al primo) che indovinerà l'autore.

lunedì 17 novembre 2008

Talking cats



TRADUZIONE

Bug?

lunedì 10 novembre 2008

Inno all'onanismo







Ogni commento è superfluo

venerdì 7 novembre 2008

Diavolo d'un Silvio

Ancora una volta Silvio B. ci ha deliziato cona delle sue gaffes-perle, definendo il nuovo presidente degli Stati Uniti, "giovane, bello e abbronzato":*
Molti degli osservatori presunti geni della politica e della politologia si sono prestati al classico gioco delle parti. Da un lato i Berluscones, che lamentano con la classica tecnica Calimero (guarda caso nero anche lui) la disinformazione comunista su quelle battute che se sono pronunciate da lui sono dette "con ironia" (Silvio dixit) mentre se son dette da altri su di lui sono dette "con cattiveria" (sempre Silvio dixit). Addirittura stamattina uno dei tanti crumiri alla sua corte, Maurizio Lupi, arrivava a sostenere che le sue parole costituivano un elogio, con le quali intendeva definire Obama un tipo da spiaggia (si riferiva forse ai Vu cumprà?).
Dall'altra gli obamiani ringalluzziti che se la prendono con le parole razziste del premier, tanto da urlarlo ai quattro venti nell'edizione straordinaria del TG3, mettendo insieme in un calderone un po' confuso cose che poco c'entrano tra loro (Bush, 11 settembre, campi rom,la mignottocarazia, la legge 133, ecc.)
Fino ad ora ognuno ha detto la sua. Ora dico la mia. Berlusconi ha detto quelle parole coscientemente e ha fatto bene a dirle. ATTENZIONE: non perché siano vere. Perché se questo contasse qualcosa Silvio nostro sarebbe fuori dalla politica da un pezzo (anzi probabilmente non sarebbe mai potuto entrare). Sono parole azzeccate nel contesto attuale, per uno come lui sempre in cerca di consensi. Partiamo dal fatto che tutti coloro che sono rimasti disgustati dalle sue parole non hanno mai votato per lui, ne mai lo faranno. Aggiungiamo poi che chi lo vota è razzista o tacitamente (e allora vota PDL) o espressamente (e allora vota Lega). Infine mettiamoci il sorprendente silenzio leghista in seguito alla vittoria di Obama. Ancora oggi non riesco a capire se si tratti di un silenzio voluto (per evitare figuracce) o imposto (con la censura televisiva di tutti gli interventi come "Ora bisognerà chiamarli Stati Uniti d'Africa", "Un bingo bongo non può governare", "Ora gli sporchi negri si faranno le nostre mogli bianche"). Sta di fatto che per un giorno tutte queste voci animalesche non si sono fatte sentire, un beato silenzio che, personalmente, avrei gradito durasse a lungo. Invece No. Silvio B. sapeva che non poteva parlare male del neopresidente (in base all'indissolubile dato di fatto che l'Italia a livello mondiale non conta e non conterà mai un cazzo), ma che doveva dire qualcosa per ridare smalto e morale alla truppa die Borghezios, preoccupata che un giorno possa esserci un Presidente del Consiglio nero. Così il nostro adorato Papa Silvio si è inventato questa formula sbarazzina che gli permette di tenersi a galla e ha interrotto quel silenzio leghista che tanto mi rendeva felice, tanto che già stamattina su la 7 si potevano godere gli sproloqui del sindaco di Verona Tosi. Bisogna ammetterlo, Silvio ne sa una più del diavolo!!!!!

*Giusto per evitare di rtrovarmi sguinzagliato qualche studente per le libertà sotto casa aggiungo il filmato dove può verdersi il mago di Arcore pronunciare le fatidiche parole.

giovedì 23 ottobre 2008

Lotta al caro-affitti

Un genio o un depravato (o tutti e due)?


domenica 12 ottobre 2008

E tu che fai? Non vieni?


25 ottobre 2008, Giornata dello Sbattezzo


Alle vostre libere coscienze la decisione.
E per il "regolamento" per sbattezzarsi cliccate qui.

sabato 11 ottobre 2008

non fatelo, sono stopposi

domenica 5 ottobre 2008

Crisi di coppia

Sono passati quattro mesi da quando stiamo insieme. Eppure qualcosa si è rotto. Non so dire di cosa si tratta ma un’idea me la sono fatta (tuttavia questa non è la sede giusta per individuare le cause e le responsabilità di quanto accaduto). Sono cose che, lo dico dal profondo del cuore, fanno star male. Soprattutto perché penso che non sia giusto. Ricordo, quando iniziò questo rapporto tra noi, come lei era ridotta male dalle sue precedenti esperienze. Sgonfia, imbruttita, quasi distrutta. In quel momento mi sono preso cura di lei con tutto l’affetto e la dedizione che potevo, immaginando per noi un futuro radioso. Certo, devo riconoscere che ogni tanto lei lasciava intravedere un nonsoché di misterioso, come una ruggine dovuta al passato che, evidentemente, ancora la faceva soffrire.
Ho negli occhi e nel cuore i bei momenti passati assieme: con lei sono andato a fare lunghe passeggiate romantiche, ad ammirare il sole scomparire all’orizzonte, a girovagare ai mercatini, al cinema, anche a lezione. Solo in un posto non è mai venuta con me, ma, si intende, per una mia scelta, che lei non ha mai discusso. Affettuosa e fragile com’era, infatti, non ho mai voluto che mi accompagnasse alla stazione a prendere il treno per non darle un peso così grande ad ogni mia partenza.
Ieri qualcosa si è rotto. Abbiamo litigato. Io le dicevo una cosa, lei non mi ascoltava. Mi sono fermato un attimo, ho cercato di farglielo capire, ma non c’è stato verso: non voleva darmi ascolto. Per questo sono molto triste: spero capirete e perdonerete questo mio sfogo da amante tradito.



Come avrete agevolmente intuito da qeste righe mi si è rotta la bici: nel caso in cui il biciclettaio non riuscisse a risistemarla, c'è qualcuno che può vendermi una bici a buon mercato?

giovedì 2 ottobre 2008

Porno?


http://view.break.com/577249 - Watch more free videos

La tizia con la ficarmonica è la migliore

Misure Antiterrorismo

Stazione ferroviaria di Lingfield, Surrey (4215 abitanti).
La compagnia che gestisce il traffico ferroviario del sud est dell'Inghilterra ( che si chiama Southeastern... che fantasia...) espone questo cartellone:



Traduzione più o meno letterale:
- Aiutaci a combattere il terrorismo
- Attenzione: riportate ogni proprietà incustodita o qualsiasi cosa sospettosa al nostro staff o alla polizia
- Per la vostra protezione i buzzi della monnezza potrebbero essere rimossi: portatevi a casa la vostra merda per favore
- Se avete informazioni sul terrorismo chiamate il numero verde anti terrorismo 0800 789 321

mercoledì 1 ottobre 2008

Un due tre... STELLA!

Chinaski colpisce ancora

http://chinaski77.splinder.com/post/18559916

lunedì 29 settembre 2008

Merry Silvio

Come ogni anno, un doveroso omaggio in occasione del genetliaco del più grande comico italiano.


mercoledì 24 settembre 2008

f.a.p.c.e.i.n.*-volume 1

Giunto ad un momento della propria vita in cui molto è passato, molto non può più essere, tanto può essere solo rimpianto, lo scrittore vuol rievocare donne che gli sono state care. Non quelle che ha amato; bensì quelle che avrebbe potuto amare e non ha amato. Lo scrittore si domanda cosa sarebbe stato, oppure dona semplicemente un omaggio a quelle che sono solo ombre e non sanno certamente di essere ancora presenti nella mente complessa di quel giovane uomo, non più ignaro di avere scelte e vite limitate.

***

La vita e i ricordi seguono percorsi strani e buffi, perché solo una curiosa coincidenza di tempi fa sì che chi scrive leghi tuttora il ricordo di una ragazza a quello di Marko Perović. Quest'ultimo e quella ragazza, per quanto ne sappia chi scrive, non si sono mai incontrati. Marko Perović era un onesto pedatore balcanico, nulla di più, che all'epoca dei fatti giocava nell'Ancona di Gigi Simoni, mentre la ragazza era una calabrese di Catanzaro che studiava a Roma.
Si era alla fine della primavera, e dunque anche alla fine dei campionati di calcio: in quei luminosi giorni romani non c'erano molte cose che interessassero di più a chi scrive, e in cui maggiormente sperasse, della possibilità che l'Ancona vincesse la successiva gara di campionato e facesse così un passo decisivo verso la promozione. Eppure altre preoccupazioni avrebbero dovuto distrarre lo scrittore, allora un universitario ben lontano dalla felice conclusione dei propri studi: ma anche le priorità, come la vita e i ricordi, a volte sono strani.
Ad ogni modo venne il venerdì, e con esso un'uscita inaspettata con persone sconosciute. In mezzo a queste mere comparse una ragazza, la stessa ragazza di cui abbiamo parlato prima, si stagliava sempre più sullo sfondo, si colorava e prendeva vita propria agli occhi dello scrittore. Quella sera non successe null'altro.
Il sabato, lo scrittore lo trascorse chino in poltrona, aspettando dalla radio buone notizie che non venivano. Poi alla fine arrivarono, e qui riappare Marko Perović.


Chi scrive crede di aver lanciato in aria e contro il muro in quell'occasione una notevole somma in monete e monetine, ritrovate poi nei giorni a seguire in ogni angolo della casa. Ad ogni modo, che segnasse Marko Perović poteva significare solo una cosa: che si poteva vincere, che si sarebbe vinto, che c'era speranza per tutti.
La domenica c'erano di nuovo le comparse, e in mezzo a loro la ragazza era un personaggio ben delineato, che interpretava un ruolo che lo scrittore aveva atteso a lungo. E tutto era come doveva essere: gli sguardi e le parole erano recitati secondo il migliore dei copioni immaginabili. La sera finì con lo scrittore felice in strada, che cantava e pregustava, e si staccava dalla compagnia non richiesta delle comparse.
Solo il giorno dopo chi scrive si accorse dell'errore: non aveva chiesto alla ragazza nessun recapito, e staccandosi dalle comparse che aveva tanto disprezzato si era condannato a non rivederla più.
L'Ancona ottenne la promozione, poi l'estate portò una campagna acquisti molto meno che deludente; l'anno dopo, la squadra fu retrocessa con ignominia e la società fallì. Però la felicità dopo il gol di Marko Perović resta indimenticabile, e forse è anche quella felicità che rende dolce il ricordo di una tale imperdonabile goffaggine e l'immagine lontana di quella ragazza.

*fighe che avria puluto chiava' -e invece no.

martedì 23 settembre 2008

La resurrezione del cinema italico

Una donna, un mito

martedì 16 settembre 2008

Sportivi Dentro

Dov'e' finita l'imparzialita'?
Simpatizzo coi tifosi del Panathinaikos...

E mi si scusi per la mia prolungata assenza da sBlog.

sabato 13 settembre 2008

FROCI COL BOTTO

Allora, partendo dalla franchissima ammissione che probabilmente in cuor mio sono del tutto contrario ad ogni forma di divorzio, cercherò di analizzare nel modo più distaccato possibile questa notizia uscita pochi giorni fa. Mi ha fatto riflettere e sinceramente ancora non ho capito nemmeno quale sia la mia idea definitiva.

http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/gay-divorzio/gay-divorzio/gay-divorzio.html

Per riassumerla brevissimamente: si parla del divorzio dei primi due gay italiani convolati a nozze (in Francia nel 2004).
Ok mettiamo innanzitutto dei paletti: cercherò di tenere fuori da questo discorso (titolo a parte) ogni forma di discriminazione, di razzismo, di differenziazione, anche di velata ironia.
La mia domanda è una sola: in certi momenti non bisognerebbe porre l'interesse generale di fronte a quello particolare?
So benissimo che una storia d'amore, un matrimonio "...resta comunque un fatto privato come privati sono e devono restare i sentimenti", come dichiarato da uno di loro.
Ma è comunque impossibile non pensare alla valenza generale del loro gesto.
Sono il primo ad esserne consapevole: chi attaccherà o strumentalizzerà la loro sarà in realtà un bigotto ipocrita, che non vedeva l'ora di poter riaffermare"i valori tradizionali da contrapporre alla innaturale unione di due persone dello stesso sesso, osteggiata da tutte le religioni del mondo e con esse da ogni persona di buon senso".
Eppure sono anche il primo a pensare che avrebbero fatto mille volte meglio a non sposarsi, a evitare di mettersi a quel tempo sotto i riflettori, a farsi portavoce di una fetta di popolazione che ora probabilmente li sta maledicendo.
Certo, ogni uomo è libero di fare ciò che vuole, fino a che non danneggia un altro uomo.
Ma la loro totale irresponsabilità mi sembra un insulto proprio verso chi magari oggi sta lottando per i diritti di quella minoranza di cui loro stessi fanno parte. Battersi per qualcosa significa sacrificare anche una parte di se per coloro che potranno poi beneficiare delle nostre conquiste, significa esporsi (cosa che i 2 hanno fatto anche troppo bene) consapevoli però che da quel momento in poi sarebbero stati "osservati speciali". E' come se Gandhi fosse stato beccato a picchiare il vicino di casa, come vedere le foto di Bobby Sand sbrodolarsi in un Burger King.
Questo è il punto: la "seconda coppia gay d'Italia" avrebbe potuto divorziare (anzi deve averne il diritto, devono valere per loro esattamente gli stessi diritti delle coppie etero), ma loro no.
Ok, il tuo compagno non ti piace più? Te ne fai una ragione, dormite in letti separati, fate in modo di cambiare città e di non incrociarvi mai più. Ma abbiate la decenza di sacrificare il vostro interesse particolare a tutela di quelli che vorrebbero un giorno poter vivere la vostra stessa esperienza (anche con divorzio incluso, in caso).
A maggior ragione un ragionamento del genere dovrebbe essere compreso da chi, come i due novelli ex coniugi, fa parte di una minoranza. Infatti, anche per esperienza personale, i due dovrebbero sapere benissimo che se in una società ognuno cura il proprio di interesse, senza minimamente considerare quello degli altri, i primi a farne le spese saranno proprio coloro che in questa società si trovano in una condizione minoritaria.
La questione famiglia-divorzio-matrimoni gay, poi, è talmente complessa che avrebbero dovuto usare mille volte più cautela.
Per concludere non voglio certo scrivere "finocchi di merda potevate stare a casa quel giorno a compiere le vostre immorali pratiche sodomitiche invece di tutta questa pagliacciata", ma sarebbe comunque bastata la conoscenza delle sempre valide teorie Lombrosiane per capire che questi due, come apripista, come simboli, avrebbero fatto più danni che altro.

giovedì 11 settembre 2008

Siamo alla frutta?

Lettera aperta a tutti gli autori di sBlog!

Onestamente non so da dove iniziare: nonostante la mia vanità faccio sempre fatica a iniziare un post su sBlog. Per questo, forse un po’ brutalmente, vengo subito ai fatti. Negli ultimi mesi i pezzi (o post o brani o barattoli di marmellata, chiamateli insomma come volete) sono diminuiti notevolmente: per un certo periodo (Piero dixit) è sembrato che fosse il mio blog personale, anche quando ho cercato di frenare la mia incontinenza verbale scrivendo di meno.
Mi chiedo e vi chiedo: siamo davvero alla frutta? Ci siamo stancati del blog? La colpa è tutta di Gianfi?(non so perché ma è una spiegazione che funziona sempre) Insomma: ha ancora un senso dedicare tempo ed attenzioni a questa creatura? Io, sinceramente, credo di sì . Chiedo tuttavia a voi tutti un parere. La bellezza di questo spazio sta nella libertà, che non è solo quella di scrivere quel che si vuole,ma anche quella di potere scrivere quando si vuole, anche addirittura una volta all’anno o ancora meno. Questa mia lettera non vuole essere un ultimatum o chissà cosa, ci mancherebbe. Voglio solo sapere che ne sarà di sBlog!, tutto qui.

In attesa di risposta porgo cordiali saluti (ossia se non ce se vede prima ce se vede alla Festa dell’Uva. P.s. Che propone quest’anno Luna Crescente?)

mercoledì 3 settembre 2008

Cronache dal mondo

Da Leggo del 3 settembre 2008

SCONGIURI FATALI
Passa il carro funebre, il centauro si gratta e finisce fuori strada
di Franco Pasquinetti

La scaramanzia è sacra, ma a volte può costare davvero cara: per l’esattezza centocinquanta euro di contravvenzione, due costole rotte e una clavicola malmessa. Lo sa bene Marco C., un giovane centauro che l’altro ieri si trovava a passare sulla Tangenziale della Capitale. Arrivato all’altezza del cimitero Verano, in sella al suo scooter il ventenne incrociava un carro funebre senza bara a bordo: una sorta di gatto nero ambulante per chi fa dello scongiuro un credo di vita. Ecco allora che il ragazzo, senza pensarci un attimo, ha fatto scattare il più classico degli scongiuri: una toccatine nelle parti basse con la mano sinistra. Purtroppo per lui, però, l’auto che lo precedeva ha improvvisamente inchiodato. Preso con le mani in …fallo, però, Marco non ha avuto la prontezza di tirare il freno in tempo. Il risultato? Una tamponata piena e un volo degno del miglior stuntman. Nella caduta il centauro si è persino fratturato due costole e slogato una clavicola. Ma se la fortuna è cieca la sfiga ci vede benissimo: purtroppo per lui ad assistere alla scena c’erano anche due vigili che hanno notato il gesto scaramantico. Che per la legge non è vietato ma per il codice della strada comporta una “guida pericolosa” visto che, per compiere al meglio il rito antisfiga, almeno in moto, si deve per forza di cose togliere una mano dal manubrio.

sabato 30 agosto 2008

Ma quando cacchio studio?

Il gioco più bello degli ultimi 2 anni?

Se non vi piace provate questo


E infine, dal sito http://lario3.splinder.com/?from=0

domenica 24 agosto 2008

QUALCOSA DI UTILE

BENTOLNATI!

Bene, ora che siamo tornati tutti dalla Cina possiamo ricominciare a postare.
Comincio io rubando ancora idee ad altri:

http://lario3.splinder.com/post/18137203/Hitler+lavoratore+precario

domenica 27 luglio 2008

Non posso fare a meno di linkare

http://chinaski77.splinder.com/post/17899871

sabato 26 luglio 2008

Arcevia

Sta per arrivare l'estate, finalmente si torna tra i monti, bologna a fine luglio comincia a rompere le balle, saluti a tutti, buona estate!!!

Oddio

Incredibile

martedì 22 luglio 2008

DivertiMonte Fest

Ladies and gentlemen...




Accorrete numerosi, tanto non costa niente...

lunedì 21 luglio 2008

Trucchi e trucchetti

Sssiore e ssiori il mago di Arcore si esibirà in un numero, mai riuscito prima d'ora, ci sarà da trattenere il fiato....

giovedì 17 luglio 2008

La Repubblica Romana ce poccia el cazzo

O nobile tribù dei Galli Senoni, donne, uomini, vecchi e bambini, figlie e figli del più bello e valoroso dei popoli! Arceviesi e miseni tutti, alzate al cielo gli sguardi fieri e luminosi e gloriatevi della vostra fortunata appartenenza, celebrando la fausta ricorrenza del 18 luglio; perché oggi fanno esattamente 2398 anni da quando abbiamo spaccato il culo (culum sbregavimus) ai boriosi quanto brutti Romani.
Poi in seguito, come spesso succede nella storia, i brutti, i merdosi e gli imperialisti hanno trionfato, ed il valore è stato piegato dal numero; ma noi restiamo i fighi, i piccoli e quelli che hanno ragione, e ad ogni modo siamo sempre 1-1.

***

Ricordiamo inoltre che domani sera ad Arcevia, già inespugnabile nido dei nostri avi centroeuropei, si terrà la Notte Bianca; utile pretesto per stordirsi di cervogia, addentare le chiappe di un cinghiale o di qualche ragazza formosa e fare così onore alle nostre più nobili tradizioni. Teniamo a mente che la storia è una cosa delicata, e come tale va difesa; coltivando sempre le più nobili consuetudini arceviesi, marchigiane e del centro Italia (esempio).

martedì 15 luglio 2008

Segnalazioni parte III

Su segnalazione di Vittorio Moretti: ATTENZIONE AL TESTO



Aggiungo qui alcuni dei commenti apparsi su Youtube (ben 715 fino a stasera):
alvarovitali87: "ma che cazzo significa il tempo si ambigua?"
zummingsky: "da denuncia"
hendrall: "L'iguana dei passi tuoi?"
lukezeus: "mammamia che porcata!"

lunedì 7 luglio 2008

English Dogs

Cioè... un pò fa anche ridere, però...
Ma come siamo messi? Anzi... come sono messi? Ahh, sti inglesi...

martedì 1 luglio 2008

Consigli per gli acquisti

Direttamente dagli States un prodotto destinato a magnifiche sorti e progressive:

Comperatelo!!!

martedì 24 giugno 2008

LA BARZELLETTA DEL GLUPPATORE

Il tutto inizia una mattina in una caserma.
Arrivano le nuove venti reclute e arriva il sergente che con quattro urla e due minacce fa posizionare le nuove reclute in perfetta fila spalla a spalla.
Sgt: "Tu! Cosa fai nella vita?"
Recluta: "Il cuoco, Signore!"
Sgt: "Bene! In cucina!... E tu invece? Cosa fai nella vita?"
Recluta: "L'autista, Signore!"
Sgt: "Bene! All'autorimessa!... Tu?"
Recluta: "Il meccanico, Signore!"
Sgt: "Bene! In officina!... Tu?"
Recluta: "Il violinista, Signore!"
Sgt: "Bene! Nell'orchestra!... Tu?"
Recluta: "L'impiegato, Signore!"
Sgt: "Bene! Agli uffici!... Tu?"
Recluta: "L'istruttore di nuoto, Signore!"
Sgt: "Bene! Nella marina!... Tu?"
Recluta: "Il pilota di aerei, Signore!"
Sgt: "Bene! All'aeroporto!... Tu?"
Recluta: "Il cameriere, Signore!"
Sgt: "Bene! In mensa!... Tu?"
Recluta: "L'insegnante di inglese, Signore!"
Sgt: "Bene! Agli uffici esteri!... Tu?"
Recluta: "Il paracadutista, Signore!"
Sgt: "Bene! All'hangar!... Tu?"
Recluta: "Il dottore, Signore!"
Sgt: "Bene! All'ospedale!... Tu?"
Recluta: "Il ragioniere, Signore!"
Sgt: "Bene! Anche te agli uffici!... Tu?"
Recluta: "Il trombettista, Signore!"
Sgt: "Bene! Un altro nell'orchestra!... Tu?"
Recluta: "L'istruttore di equitazione, Signore!"
Sgt: "Bene! In fanteria!... Tu?"
Recluta: "Il pilota di caccia, Signore!"
Sgt: "Bene! All'aeroporto pure tu!... Tu?"
Recluta: "Il gluppatore, Signore!"
Sgt: "Bene! In... Aspetta un attimo che mi squilla il telefono..."
In quell'istante il Sergente si rese conto di non sapere cosa sia un "gluppatore" ma per non figurare da ignorante davanti alla truppa, telefona al Maggiore:
Sgt: "Signore, qui c'è un problema... C'è un tizio qui che dice di fare il "gluppatore" e io non so cosa sia..."
Mag: "Ah, bene Sergente... Aspetti un attimo, la richiamo io..."
Nemmeno lui lo sapeva e decise di chiamare il Capitano:
Mag: "Signore, mi ha telefonato il Sergente... Dice che da lui c'è uno che fa il "gluppatore"... io non so cosa sia quindi ho chiamato lei..."
Cap: "Bene, bene... molto bene... la richiamo io..."
Nemmeno lui lo sapeva e chiamò il Generale:
Cap: "Signore, mi ha telefonato il Maggiore... Dice che dal Sergente c'è uno che fa il "gluppatore"... io non sapendo cosa sia ho chiamato lei..."
Gen: "Ok... aspetti che la richiami..."
Il Generale andò dunque dal suo amico Ammiraglio:
Gen: "Ehilà... senti questa... c'è uno dal Sergente che dice di fare il "gluppatore"... sai per caso che cosa fa un "gluppatore"?"
Amm: "Booh!?! Sai che facciamo? Chiamiamo il Ministro della Difesa! ... ... Ministro? Buongiorno! Senta, sono qui con il Generale perchè abbiamo un problema: giù dal Sergente c'è uno che dice di fare il "gluppatore" ma noi non vogliamo fare una brutta figura coi nostri sottoposti e abbiamo chiamato lei..."
MdD: "Il "gluppatore"? Interessante... chiamerò il Presidente del Consiglio! ... ... Presidente? Buongiorno! Mi dicono che dal Sergente c'è uno che dice di fare il "gluppatore"... Ma che cos'è un "gluppatore"?
PdC: "Mi consenta di dirle che non ne ho la più pallida idea... chiamerò il Presidente della Repubblica!... ... Presidente? Salve! Come sta? Io bene, grazie? E a casa? Tutto bene? Mah, non c'è male, grazie... sì sì, PierSilvio se la sta cavando bene... sì, grazie anche a lei!"
E mette giù!
Alchè si ricorda del gluppatore!
PdC: "Presidente? Siete ancora in linea? Bene perchè mi hanno detto che dal Sergente c'è uno che dice di fare il "gluppatore"... lei per caso sa cosa fa questo "gluppatore"?"
PdR: "No... proverò a sentire dal Papa! ... ... Buongiorno, sono il Presidente della Repubblica... vorrei parlare col Papa!
Guardia Svizzera: "Ja... atenda..."
Papa: "Pronto? Zono il Papa!"
PdR: "Buongiorno sua santità! Le volevo porre un quesito..."
Papa: "Prego, tica"
PdR: "Sa per caso cosa fa un "gluppatore"?"
Papa: "No. Lei mi ha kiamato per cuesto?"
PdR: "e sì... nessuno dei miei sottoposti lo sa... e c'è una recluta che dice di essere un "gluppatore""
Papa: "Allora tomani antremo da questa recluta e gli chieteremo kos'è il "kluppatore"..."
PdR: "Bene, a domani allora!"
L'indomani mattina il Papa, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa, il Generale, l'Ammiraglio, il Capitano e il Sergente vanno in caserma nella stanza di quella strana recluta.
Allorchè il Papa chiede: "Figliolo.... Si può sapere kosa essere un gluppatore?"
Udendo questo, la reclta si alza e dice: "E' più facile mostrarlo che spiegarlo... domattina alle otto ci troveremo al piazzale per partite con la dimostrazione"
Tutti contenti si salutano, aspettando.
Passa la notte.
Le otto di sera.
Le nove.
Le dieci.
Le undici.
Mezzanotte.
L'una.
Le due.
Le tre.
Le quattro.
Le cinque.
Le sei.
Le sette.
Le otto. Tutti sono al piazzale. La recluta chiede: "Siete andati tutti in bagno?" Gli altri si guardano, borbottano un po' e, bene o male, tutti rispondono la stessa cosa: "Sì"
Recluta: "Allora non va bene... dobbiamo vederci senza essere mai andati in bagno."
Il Papa, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa, il Generale, l'Ammiraglio, il Capitano e il Sergente si guardarono un po' straniti, ma tanta era la curiosità di vedere quel lavoro fatto alla perfezione che si diedero appuntamento per le otto del giorno dopo.
Passa la notte.
Le otto di sera.
Le nove.
Le dieci.
Le undici.
Mezzanotte.
L'una.
Le due.
Le tre.
Le quattro.
Le cinque.
Le sei.
Le sette.
Le otto. Al piazzale della caserma ci sono il Papa, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa, il Generale, l'Ammiraglio, il Capitano e la Recluta ma manca il Sergente. Dopo 10 miuti arriva il Sergente ma la Recluta dice che è troppo tardi e che la spiegazione viene rimandata al giorno dopo.
Passa la notte.
Le otto di sera.
Le nove.
Le dieci.
Le undici.
Mezzanotte.
L'una.
Le due.
Le tre.
Le quattro.
Le cinque.
Le sei.
Le sette.
Le otto. Stavolta ci sono tutti puntuali e la Recluta dice: "Possiamo partire!"
Capitano: "Dove?"
Recluta: "Prenderò un pullman, guido io!"
Tutti salgono sopra il pullman e partono.
1 chilometro
5 chilometri
10 chilometri
15 chilometri
20 chilometri
25 chilometri
30 chilometri
35 chilometri
40 chilometri
45 chilometri
50 chilometri
55 chilometri
60 chilometri
65 chilometri
70 chilometri
75 chilometri
80 chilometri
85 chilometri
90 chilometri
95 chilometri
100 chilometri
110 chilometri
120 chilometri
130 chilometri
140 chilometri
149 chilometri
150 chilometri
Dopo 150 chilometri, la recluta scende e dice: "Ho sbaliato, dobbiamo tornare indietro di 60 chilometri!"
Ingrana la retro e li fa tutti in retro:
1 chilometro
5 chilometri
10 chilometri
15 chilometri
20 chilometri
25 chilometri
30 chilometri
35 chilometri
40 chilometri
45 chilometri
50 chilometri
55 chilometri
59 chilometri
60 chilometri
Scendono tutti di fronte a un grande lago.
PdR: "E adesso??? Cosa ti serve?"
Recluta: "Intanto montiamo le tende!"
Finito di montare le tende tutti i presenti si mettono intorno alla recluta che ha qualche richiesta:
Recluta: "Ho bisogno di alcune cose."
Ammiraglio: "Dicci, dicci tutto."
Recluta: "Mi serve un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola e tutta l'argilla del mondo."
Al che gli astanti si guardarono ammutoliti..
Ad un tratto il Presidente del Consiglio espone le perplessità di tutti.
PdC: "Figliolo, va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA l'argilla del mondo?"
Recluta: "Ah, senza non si fa nulla, non comincio neanche... se vogliamo tornare indietro..."
Generale: "NO! Fermo! Ormai siamo qua e andremo fino in fondo! Ma va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA TUTTA l'argilla del mondo?
Recluta: "TUTTA TUTTA"
Il Generale rimase ammutolito.
PdR: "Ma figliolo, va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA TUTTA TUTTA l'argilla del mondo?"
Recluta: "TUTTA TUTTA TUTTA"
In quel momento l'Ammiraglio si avvicinò e chiese: "Ma figliolo, va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA l'argilla del mondo?"
Recluta: "TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA"
Il Sergente incuriosito disse: "Ma figliolo, va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA l'argilla del mondo?"
Recluta: "TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA"
Il Maggiore stupefatto disse la sua: "Ma figliolo, va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA l'argilla del mondo?"
Recluta: "TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA"
Il Capitano non credeva alle sue orecchie e chiese: "Ma figliolo, va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA l'argilla del mondo?"
Recluta: "TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA"
Al che il Miistro della Difesa, increulo e sbigottito, disse: "Ma figliolo, va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA l'argilla del mondo?"
Recluta: "TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA"
Infine il Papa prese la parola: "Ma figliolo, va bene un forno a legna e carbone, tanta legna e carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola ma TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA l'argilla del mondo?"
Recluta: "TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA TUTTA"
Papa: "Ah, mi sembrava di aver capito male... se è solo per quello ci penso io! Voi pensate a tutto il resto!"
Tutto il materiale arrivò e la recluta aveva un altra richiesta: un tavolo!
Il Sergente disse che gli sembrava di averne visto uno nel bagagliaio... e lo tirò fuori.
Appena finito di montare il tavolo arrivano tutte le altre cose: un forno, la legna, il carbone, una pala da pizzaiolo, un righello, una lente d'ingrandimento, una scavatrice, un secchio, una cazzuola e TUTTA l'argilla del mondo.
Recluta: "Ora uno di voi scaverà una buca immensa"
Generale: "Ma quanto grande?"
Recluta: "Deve contenere tutta l'argilla del mondo"
Allora il Generale prende la scavatrice e comincia a scavare
E scava...
E scava...
E scava...
10 metri
E scava...
E scava...
E scava...
20 metri
E scava...
E scava...
E scava...
30 metri
E scava...
E scava...
E scava...
40 metri
E scava...
E scava...
E scava...
50 metri
E scava...
E scava...
E scava...
100 metri
E scava...
E scava...
E scava...
300 metri
E scava...
E scava...
E scava...
600 metri
E scava...
E scava...
E scava...
1200 metri
E scava...
E scava...
E scava...
2400 metri
E scava...
E scava...
E scava...
4800 metri
E scava...
E scava...
E scava...
9600 metri
A 9615 metri si ferma.
Allora sale velocissio per tornare su il prima possibile.
Dopo due giorni è fuori
Dunque la Recluta dà l'ordine di vuotare l'argilla nel buco.
Dopo due settimane il buco è pieno d'argilla
nel frattempo era stato concesso ai membri del gruppo di andare in bagno una volta sola al giorno.
Allora la Recluta inizia a mettere la legna e il carrbone nel forno...
Ad un tratto dice: "Qualcuno vada al fiume e mi riempia il secchio d'acqua."
Il Papa va al fiume e poco dopo torna col secchio pieno d'acqua."
La Recluta va al buco, prende un po' d'argilla e inizia a impastare...
E impasta...
E impasta...
E impasta...
Alla fine l'argilla diventa dura, ne prende un po' con la cazzuola, la mette sul tavolo e inizia a lavorarla...
Alla fine ne viene fuori un mattone...
Si mette vicino al forno, alza il termometro:
10°C
20°C
30°C
40°C
50°C
100°C
150°C
200°C
210°C
220°C
230°C
240°C
E poi esclama: "Bene! E' pronto!"
Prende la pala da pizzaiolo, ci mette sopra il mattone e lo mette nel forno
1 min
5 min
10 min
15 min
20 min
25 min
30 min
35 min
40 min
45 min
50 min
55 min
60 min
Apre il forno, tira fuori il mattone e ad occhio nudo si vedeva già che era bruciato
Tutto da rifare.
Va al buco, prende un po' d'argilla e inizia a impastare...
E impasta...
E impasta...
E impasta...
Alla fine l'argilla diventa dura, ne prende un po' con la cazzuola, la mette sul tavolo e inizia a lavorarla...
Alla fine ne viene fuori un mattone...
Si mette vicino al forno, alza il termometro:
10°C
20°C
30°C
40°C
50°C
100°C
150°C
200°C
210°C
220°C
230°C
240°C
E poi esclama: "Bene! E' pronto!"
Prende la pala da pizzaiolo, ci mette sopra il mattone e lo mette nel forno
1 min
5 min
10 min
15 min
Apre il forno, tira fuori il mattone e ad occhio nudo si vedeva già che era poco cotto.
Tutto da rifare.
Va al buco, prende un po' d'argilla e inizia a impastare...
E impasta...
E impasta...
E impasta...
Alla fine l'argilla diventa dura, ne prende un po' con la cazzuola, la mette sul tavolo e inizia a lavorarla...
Alla fine ne viene fuori un mattone...
Si mette vicino al forno, alza il termometro:
10°C
20°C
30°C
40°C
50°C
100°C
150°C
200°C
210°C
220°C
230°C
240°C
E poi esclama: "Bene! E' pronto!"
Prende la pala da pizzaiolo, ci mette sopra il mattone e lo mette nel forno
1 min
5 min
10 min
15 min
20 min
25 min
30 min
35 min
Apre il forno, tira fuori il mattone e ad occhio nudo siembrava ok.
Allora prende il righello, misura la lunghezza: Troppo lungo!
Tutto da rifare.
Va al buco, prende un po' d'argilla e inizia a impastare...
E impasta...
E impasta...
E impasta...
Alla fine l'argilla diventa dura, ne prende un po' con la cazzuola, la mette sul tavolo e inizia a lavorarla...
Alla fine ne viene fuori un mattone...
Si mette vicino al forno, alza il termometro:
10°C
20°C
30°C
40°C
50°C
100°C
150°C
200°C
210°C
220°C
230°C
240°C
E poi esclama: "Bene! E' pronto!"
Prende la pala da pizzaiolo, ci mette sopra il mattone e lo mette nel forno
1 min
5 min
10 min
15 min
20 min
25 min
30 min
35 min
Apre il forno, tira fuori il mattone e ad occhio nudo siembrava ok.
Allora prende il righello, misura la lunghezza: Ok!
Misura la profondità: Troppo profondo
tutto da rifare.
Va al buco, prende un po' d'argilla e inizia a impastare...
E impasta...
E impasta...
E impasta...
Alla fine l'argilla diventa dura, ne prende un po' con la cazzuola, la mette sul tavolo e inizia a lavorarla...
Alla fine ne viene fuori un mattone...
Si mette vicino al forno, alza il termometro:
10°C
20°C
30°C
40°C
50°C
100°C
150°C
200°C
210°C
220°C
230°C
240°C
E poi esclama: "Bene! E' pronto!"
Prende la pala da pizzaiolo, ci mette sopra il mattone e lo mette nel forno
1 min
5 min
10 min
15 min
20 min
25 min
30 min
35 min
Apre il forno, tira fuori il mattone e ad occhio nudo siembrava ok.
Allora prende il righello, misura la lunghezza: Ok!
Misura la profondità: Ok
Misura la larghezza: Troppo largo!
tutto da rifare.
Va al buco, prende un po' d'argilla e inizia a impastare...
E impasta...
E impasta...
E impasta...
Alla fine l'argilla diventa dura, ne prende un po' con la cazzuola, la mette sul tavolo e inizia a lavorarla...
Alla fine ne viene fuori un mattone...
Si mette vicino al forno, alza il termometro:
10°C
20°C
30°C
40°C
50°C
100°C
150°C
200°C
210°C
220°C
230°C
240°C
E poi esclama: "Bene! E' pronto!"
Prende la pala da pizzaiolo, ci mette sopra il mattone e lo mette nel forno
1 min
5 min
10 min
15 min
20 min
25 min
30 min
35 min
Apre il forno, tira fuori il mattone e ad occhio nudo siembrava ok.
Allora prende il righello, misura la lunghezza: Ok!
Misura la profondità: Ok!
Misura la larghezza: Ok!
Prende la lente: No! Qui c'è una crepa!!!
Tutto da rifare.
Va al buco, prende un po' d'argilla e inizia a impastare...
E impasta...
E impasta...
E impasta...
Alla fine l'argilla diventa dura, ne prende un po' con la cazzuola, la mette sul tavolo e inizia a lavorarla...
Alla fine ne viene fuori un mattone...
Si mette vicino al forno, alza il termometro:
10°C
20°C
30°C
40°C
50°C
100°C
150°C
200°C
210°C
220°C
230°C
240°C
E poi esclama: "Bene! E' pronto!"
Prende la pala da pizzaiolo, ci mette sopra il mattone e lo mette nel forno
1 min
5 min
10 min
15 min
20 min
25 min
30 min
35 min
Apre il forno, tira fuori il mattone e ad occhio nudo siembrava ok.
Allora prende il righello, misura la lunghezza: Ok!
Misura la profondità: Ok!
Misura la larghezza: Ok!
Prende la lente: No! Qui c'è un angolo smussato!!!
Tutto da rifare.
Avanti così finchè l'argilla finisce.
E tutti gli astanti, in preda al panico: "Ora come farai a farci vedere cos'è un Gluppatore?"
E tutti gli astanti: "Ora come farai a farci vedere cos'è un gluppatore?"
Recluta: "Sapete perchè non vi faccio mai andare in bagno? Bene, ora lo saprete: dovete tirarvi giù i pantaloni e riempire questo secchio di MERDA!"
I presenti si guardano ormai disperati ed eseguono l'ordine
Poco dopo riportano il sechhio alla Recluta.
Questa senza indugio afferra un po' delle feci e inizia ad impastare
E impasta...
E impasta...
E impasta...
E impasta...
Alla fine le feci diventano dure, ne prende un po' con la cazzuola, le mette sul tavolo e inizia a lavorarle...
Viene fuori un mattone...
Si mette vicino al forno, alza il termometro
10 °C
20 °C
30 °C
40 °C
50 °C
60 °C
70 °C
80 °C
90 °C
100 °C
110 °C
120 °C
130 °C
140 °C
150 °C
160 °C
170 °C
180 °C
190 °C
200 °C
210 °C
220 °C
230 °C
240 °C
E poi esclama: "Bene, è pronto!"
Prene la pala da pizzaiolo, ci mette sopra il mettone e lo infila nel forno...
1 min
2 min
3 min
4 min
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18 min
19 min
20 min
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22 min
23 min
24 min
25 min
26 min
27 min
28 min
29 min
30 min
31 min
32 min
33 min
34 min
35 min
Tira fuori il mattone di merda...
Lo guarda...
Prende il righello e misura...
Lunghezza: OK!
Larghezza: OK!
Profondità: OK!
Prende la lente e controlla eventuali malformità: NESSUNA!
Anche il peso è l'ideale.
La Recluta prende in mano il mattone e...
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lo butta nel lago.
GLUP!

domenica 22 giugno 2008

Giampaolo Pansa, uomo di sostanza!

Dopo i libri-verità "Il sangue dei vinti" e "I tre inverni della paura" l'esimio giornalista Giampaolo Pansa ha avuto il coraggio di aprire un altro squarcio nella storia ufficiale, quella imposta al mondo dai vincitori, per fare luce su quella che fu la vera realtà dei difficilissimi anni della Seconda Guerra Mondiale. Avendolo aiutato ad attraversare la strada, gli autori di sBlog sono riusciti a leggere, e a commentare per voi, il manoscritto in anteprima.

FRITZ MEISTERSCHALE: LA GUERRA PERSA, LA PARTITA ANNULLATA

Ambientato in uno sconosciuto paesino dell'Europa centrale, il nuovo romanzo di Giampaolo Pansa narra la storia di 10 ragazzini tedeschi in vacanza durante gli anni '40, presentata a noi attraverso gli occhi del più giovane di essi, Fritz appunto.
La vita nel villaggio scorre tranquilla, pur con gli echi della terribile guerra in corso. Tra corse nei boschi, primi amori e scenette rurali, ci viene offerto un affresco vivissimo della vita quotidiana del tempo, in cui sempre però l'abile mano del giornalista riesce a riflettere gli ideali e le pulsioni di una società coinvolta in una delle più grandi tragedie della storia contemporanea. I 10 ragazzi protagonisti, forti e spensierati come i giovani di ogni epoca, trovano infatti proprio nell'amicizia reciproca quella guida venuta meno con la scomparsa dei loro padri, richiamati al fronte (e di cui giustamente l'autore non dà notizie più precise, a dimostrazione di quanto a volte una insondabile incertezza sia mille volte più tremenda di una terribile verità). La partita a cui si allude nel titolo sarebbe dovuta essere proprio il coronamento di questa loro unione spirituale. Epica rappresentazione dell'incontro-scontro di ogni essere umano con i suoi simili; coerente sublimazione di quella realtà fatta di fratellanza, amori, odi, fedeltà e passioni. Ma è proprio a questo punto che la guerra entra brutalmente nelle giovani vite di Fritz e del suo gruppo, cancellando per sempre dai loro animi l'ingenuità adolescenziale. L'appuntamento: un sabato mattina al campetto coperto di Auschwitz. Là però Fritz e i suoi amici troveranno altri ragazzi ebrei che avevano occupato abusivamente la struttura, impedendo con ciò l'accesso a chiunque altro. In migliaia, chiusi all'interno di quello che per un giorno soltanto sarebbe potuto diventare il Maracanà dei 10 inseparabili commilitoni, si frapposero così tra Fritz e i suoi sogni. Approfittando del caos generato dal conflitto, questi figli di Giacobbe si erano ingiustamente impadroniti del territorio demaniale su cui prima sorgeva la moderna struttura ludica. E allora: la descrizione di intere zone di campo devastate dall'ostinata creazione di migliaia di fosse comuni (e l'autore ricorda come il solo Fritz assisterà, ormai vecchio e logoro, alla rizzollatura definitiva), le docce manomesse e gli spogliatoi devastati, i cadaveri nelle aree di competenza dei 2 portieri (Hans e Knut, descritti qui, con la loro rabbiosa incredulità, in uno dei passaggi più tragici dell'intera opera). Insomma la protervia della guerra che assale giovani uomini innocenti, colpevoli soltanto di non voler abbandonare le proprie comprensibili passioni. Eppure questi ragazzi, sgomenti di fronte all'ingiustizia subita, non potranno fare altro che annullare il loro incontro, tra le grida di scherno di rabbini, banchieri ed usurai. Una frattura insanabile che sarà capace di oscurare per sempre un'amicizia fino ad allora incrollabile e di segnare per sempre le loro vite future.
Le loro grigie camicie non si sporcarono quel giorno, i loro superiori non li dovettero riprendere per un ritardo che tutti invece si attendevano (dovuto magari a quella birra, consumata al pub discutendo del match, che Klaus, figlio di un ufficiale, era solito offrire agli altri). Tutto questo reso ancora più amaro dalla consapevolezza che fino ad ora nessuno aveva avuto il coraggio di raccontare questa storia "scomoda". Ora però il libro di Pansa arriva coraggiosamente a fare luce su questa terribile vicenda umana. E da adesso nessuno di noi potrà più dire: "Io non lo sapevo".

venerdì 20 giugno 2008

La vocazione ritrovata

Finalmente ho trovato la religione che fa per me! Tell your friends!!!!

martedì 10 giugno 2008

Scusate il ritardo

Questa notizia è vecchia, data più di due mesi, perciò porbabilmente già la conoscete. Ma è così gustosa....
Andrea Verde, un grande contabile

mercoledì 4 giugno 2008

È nata una stella

Sono stati giorni difficilissimi, lunghissimi. Per noi sinceri antiberlusconiani è stato un vero calvario. Abbiamo assistito sbigottiti alle innumerevoli lodi fatte al premier da quello stesso giornale che due anni fa invitava a votare contro di lui. Siamo caduti in depressione quando un giornalista che attaccava un esponente della maggioranza è stato assediato dai giornali dell'opposizione (e ci ha fatto pena il suo intervistatore che il giorno dopo si autoflagellava in cerca di perdono). Ci siamo chiesti che opinioni avessero di noi quando hanno spostato la spazzatura dai quartieri signorili di Napoli (dove ce n'era poca) per spostarla nelle periferie (dove già abbondava) annunciando esultanti la soluzione del problema rifiuti. Ci siamo sforzati di ridere quando, dopo aver sentito per mesi dire che un accordo con Air France sarebbe stata una svendita e che la soluzione era la cordata italiana, pochi giorni fa il premier se ne esce elogiando la proposta della compagnia francese.
Oddio, a passarcela male non siamo i soli. Da una parte i comunisti che si chiedono (era ora!) che senso abbia continuare ad esistere dopo tutte le cantonate prese nella loro vita. I veltroniani, in mezzo come due noti protagonisti dell'apparato riproduttivo maschile, cercano in tutti i modi di avere la benevolenza del neonato governo, facendo affidamento sulla parola di una persona che li prende per il culo da quasi vent'anni. Alla loro destra i dipietristi sanno che questo è il loro momento buono, ma si scontrano con le difficoltà del loro capo a farsi capire quando parla in luogo pubblico.

Per fortuna però, in questo clima che ci stava spingendo alla rassegnazione, la questione delle migrazioni ha lanciato alla ribalta una figura autorevole, che decidendo di opporsi frontalmente alle politiche dell'attuale governo, ha assunto a pieno titolo il ruolo di leader dell'opposizione:




Sì, lo so che non è il massimo, ma posso garantirvi che ora il mercato non offre di meglio. Ovviamente noi antiberlusconiani non siamo così ingenui da cadere nelle braccai suadenti del primo che passa, come fanno certe femmine tradite. Pertanto attendiamo il candidato leader dell'opposizione ad un nuovo banco di prova. Al prossimo Angelus ci aspettiamo un'arringa sul conflitto di interessi o un attacco alla presenza degli amici dei mafiosi nelle istituzioni.
Forza Benny!Facci sognare!

martedì 3 giugno 2008

L'uomo che non voleva andare a dormire

Sabato sera. Un messaggio giunge sul telefono cellulare del nostro protagonista. Viene invitato ad uscire per una bevuta, accetta benvolentieri. Sono le undici di sera e ha voglia di divagarsi e di lasciare al loro destino le zanzare di casa che fino a quel momento hanno banchettato con il suo sangue. Il nostro protagonista si reca ina piazza intitolata ad un celebre frate petulante dove un chioschetto è preso d'assalto da giovani uomini e giovani donne bramanti alcolici di vario genere. Il nostro protagonista si diletta a parlare dei suoi problemi accademici e ad osservare degli esemplari piacenti di giovani donne, limitandosi però all'osservazione, sia per timidezza sia per svogliatezza. Ad un certo punto il gruppo di amici si sposta in direzione di un'altra piazza, forse anche di un locale nel quale andare a ballare, prospettiva che però non suscita gli entusiasmi del nostro protagonista. Eppure, stoicamente, si piega alla regola della maggioranza e passa quasi un paio d'ore in una microdiscoteca nella quale ha la fortuna di potere ascoltare brani di musica rock degli anni '70-80, che vanno incontro ai suoi gusti un po' retrò. Alle quattro del mattino passate il gruppo si dirige da un venditore di kebab, dove tutti, eccetto il nostro protagonista si rifocillano. Al momento dei saluti il nostro protagonista va alla fermata dell'omnibus notturno, dove decide di attendere un quarto d'ora perché sembra non avere intenzi one di farsi il tragitto che lo separa da casa a piedi. Ma giunto alla fermata sotto casa, a questo punto son le cinque abbaondantemente passate e i suoi compagni di bisboccia sono tutti andati a letto, decide che non intende andare a dormire. Ha in mente un piano: ritornare in centro, fare colazione, una passeggiata in centro e poi tornare a casa per scrivere quella fastidiosa ricerca che deve portare a termine il prima possibile per poter dare l'esame. E appena raggiunta la fermata giusta scende e si dirige verso il forno abusivo. Per sua sfortuna il forno ha finito tutti i cornetti e il nostro protagonista di mangiare una pizzetta non ha proprio voglia. Le sei sono passate da pochi minuti e in due bar con serrande alzate a metà il nostro si sente dire la stessa risposta, ossia che l'apertura è prevista per le sei e mezza. Al terzo è più fortunato; prende due cornetti, alla faccia dell'avarizia, e ordina un caffè. Bevuto il caffè si reca con la busta dei cornetti in una piazza situata lì vicino e addenta i cornetti mentre i primi convinti raggi solari si infrangono sulla statua commemorante un dimenticato eroe del Risorgimento. Finiti i cornetti si dirige verso il corso centrale e la chiesa prinicpale. Il nostro protagonista sente alla gola un nodo forse dovuto all'umidità mattutina e si sorprende nel provare una gioia immensa nel camminare per la prima volta in certe vie senza doversi mettere a schivare la massa della gente, potersi per la prima volta permettere di osservare particolari di quella città che, nella fretta di tutti i suoi precedenti giorni aveva trascurato, come quella curiosa terrazza o quello splendido panorama. La colonna sonora di questa passeggiata è composta dal canto degli uccelli e dal rumore del camion degli spazzini. A un certo punto il nostro protagonista decide che è l'ora di tornare a casa, sia perché inizia a fare fatica a reggere la forza della luce del sole, sia perché le strade si stanno popolando e l'estasi si va conseguentemente attenuando. Rientrato a casa, decide, come aveva previsto di mettersi al lavoro. Accende il computer ed inizia a comporre il capitolo 2. Data l'ora e il gradimento che egli ha della materia la ricerca si traduce in un lavoro di copia-incolla dal libro. Per circa un'ora scrive alacremente. Poi, verso le undici del mattino viene svegliato dal suo coinquilino che bussa alla porta, il quale avendo intravisto i raggi solari dal di sotto della porta si era convinto che il nostro protagonista fosse sveglio. E così si chiude la novella dell'uomo che non voleva andare a dormire.

martedì 27 maggio 2008

Il più grande complotto della storia

sabato 17 maggio 2008

L'oroscopo di Calderoli

« È una vittoria dell'identità italiana, di una squadra che ha schierato lombardi, napoletani, veneti e calabresi e che ha battuto una squadra, la Francia, che, per ottenere dei risultati, ha sacrificato la sua identità schierando negri, musulmani e comunisti. »

Con queste parole Roberto Calderoli commentò due anni or sono la vittoria del mondiale d calcio da parte della nazionale italiana.

Domani, ultima giornata di campionato, una squadra di negri, musulmani e rumeni si gioca lo scudetto con la squdra della città di Roma ladrona. Chi vincerà per il nostro ministro per la semplificazione?

mercoledì 7 maggio 2008

Memorie di un arabista

L’arabista ormai esperto e navigato, avvicinandosi il giorno del ritorno nelle natie Marche, ricorda con malcelata nostalgia i primi passi della sua esperienza siriana.
Come ad esempio quella fredda sera di novembre in cui, entrando in un modesto negozio nel cuore della vecchia Damasco, regalò all’ignaro venditore momenti di assoluta poesia.

Arabista: “Buonasera, mio signore”
Venditore: “Buonasera a te, cosa vuoi?” (1)
A: “Dammi una fica"
V: “Sono spiacente, credo di non aver capito”
A: “Voglio la fica”
V: “Mi scuso di nuovo, cioè?”
A: “Cioè...Presso di lei c’è fica?"
5 SECONDI DI NERVOSA QUIETE
A: "Fica, fiche. Sai, cioè sono a casa con degli amici, se per caso hai sei o sette fiche, cioè affinché possiamo bere da esse”
V: “Ahhh…ok. Ti ho capito. Vuoi dei bicchieri!”
A: “Ah si certo dei bicchieri, cioè dammene pure sei o sette, sono con degli amici”
V: “Un secondo e sarà fatto”
A: “Grazie mille”
V: “Ehi ragazzo, di dove sei?”
A: “Italiano”
V: “Benvenuto a Damasco”
A: “Grazie mille”
V: “Ecco i bicchieri per te, e ricordati ragazzo: cioè, bicchiere al singolare e bicchieri al plurale. L’altra che hai detto è una parola con un significato...cioè...non buona"
A: “Ah, sono molto spiacente, studio arabo soltanto da poco tempo. E’ una lingua molto difficile, in arabo, cioè, esistono davvero tante parole”
V: “Si lo so. Ma, a Dio piacendo, in futuro la parlerai sempre meglio”
A: “A Dio piacendo” (2)
V: “Prego, sono trentacinque lire”
A: “Dieci, venti, venticinque, trentacinque. A lei."
V: "Che Dio benedica le tue mani. Benvenuto a Damasco"
A: "Grazie mille. Ah, sono spiacente, solo un’ultima cosa. I bicchieri, cioè, me li puoi mettere nella fica?” (3)

1) In arabo, esattamente come in inglese, non esiste l’uso del “Lei” come forma di rispetto.
2) L’espressione araba “Insciallah” trova il suo perfetto corrispettivo in questa tipica formula marchigiana, ancora diffusa tra i nostri conterranei più anziani e tradizionalisti.
3) In arabo classico “Ka's-Ku'us” sono rispettivamente il singolare ed il plurale fratto della parola bicchiere. “Kiis” significa busta. L’eventuale omissione da queste parole delle loro rispettive vocali lunghe o l'errata pronuncia dell'hamza (occlusiva glottale determinante appunto il cosiddetto "glottal stop") le rende del tutto simili alla parola dialettale siriana indicante l’organo genitale femminile.

lunedì 5 maggio 2008

Sante parole per il compleanno di sBlog!



O polentoni, non vi sarete mica dimenticati del compleanno?

venerdì 2 maggio 2008

Un atto di trasparenza

Cari (e)lettori di questo blog, questa nuova polemica scoppiata in prossimità del secondo compleanno di sBlog! proprio non ci voleva, perché mina la nostra credibilità, trasformando tutti noi da carnefici in vittime di questa mefistofelica trappola realizzata da questa creatura venuta direttamente dagli inferi:

Sta di fatto che noi, uomini di (poco) coraggio e di altrettanto (poca) specchiata virtù, ci sentiamo vittime di una gogna fiscale che non meritiamo, perché riteniamo che coloro che non stampano lo scontrino, che sulla fattura scrivono volutamente cifre più basse, che stipulano finti contratti d'affitto con cifre più basse di quelle realmente pagate, che assumono una badante rumena perché non vogliono pulire la merda (in senso letterale) dei genitori per poi lamentarsi del fatto che i rumeni rubano il lavoro agli italiani, laddove la scelgono rumena per asseumerla senza pagare i contributi e tutto quel che pretenderebbe una italiana (questi lavoratori italiani che viziati che sono, dopo essere pagati poco e male si lamtentano pure che non gli vengono versati i contributi e che possono morire sul posto di lavoro, che ingrati!) siano dei benemeriti della nazione, dei cavalieri del lavoro (ogni riferimento a toupè e persone è puramente casuale), dei martiri da santificare al più presto possibile.
Ma noi di sBlog!, con la sfacciatezza che ci compete ci spingiamo più in là: sappiamo che Visco un giorno entrerà con un branco di negri in casa nostra a stuprare le nostre mogli e le nostre figlie, ma nonostante tutto abbiamo deciso di pubblicare i nostri redditi, di noi autori, di modo che il pubblico possa farsi la sua opinione.

Pulcino da combattimento 38 euro
Arx 38 euro
Lordpando 38 euro
metalmeccanico 150 euro (derivante dalla vendita di quadri taroccati)
tamas 250 euro (derivante dalla sua fondazione anti delfini)
san rocco connection 38 euro
giallo 6.454.339,47 euro (derivante dalla compravendita di esseri umani al largo delle coste di Lampedusa)
La sfida finale alle forze del male è appena iniziata!!

lunedì 28 aprile 2008

Tu chiamala, se vuoi, informazione

In Svizzera occorrerà una patente per potere tenere un cane.

Nel nord Italia un professionista festeggierà questa sera il 5° compleanno del suo cane affittando una discoteca tutta per lui (Segue intervista al padrone, in posa accanto al cane, con quest'ultimo che non sembra entusiasta, nda)

"E guardate cosa ha combinato questo castoro"...entrato nel supermercato che ha fatto cadere il banco degli alcolici (Commento finale "Chissà se il castoro ha gradito la vodka")

Studio aperto 27/4/2008

lunedì 21 aprile 2008

Post che dovevo scrivere dieci giorni fa

Va bene, le elezioni le ha vinte il giovane Silvio Berlusconi, e bisogna rispettare le decisioni di quella manica di mongoloidi mafiosi della maggioranza del popolo italiano. Quindi bando alle preoccupazioni e ai rimpianti: Tremonti sarà un ottimo ministro dell'economia e non c'è alcun bisogno di cambiare i propri averi in kune croate o biscotti al burro danesi, Calderoli saprà di nuovo farci amare in tutto il Mediterraneo insultando gli albanegri in diretta televisiva, e oltretutto (adesso che c'è quell'elfo malvagio di Sarkozy) forse non saremo neanche umiliati durante il G8, come quando il nostro rappresentante era più basso anche del giapponese.
Però, cazzo, a giugno ci sono gli Europei; e il buon Silvio, che è fortunato in amore, al gioco e dappertutto, porta invece un po' sfiga alla nostra povera Nazionale.
Tipo:E io che ero andato a comprare una scrivania dell'IKEA il giorno stesso. Ingrati!

O anche
Perdere contro gli esseri umani, andava anche bene, MA CONTRO I COREANI, CRISTO?

Visto e considerato tutto questo, NUOVE ELEZIONI SUBITO, oppure scordatevi il POPOPOPOPOPOPO.

sabato 19 aprile 2008

L'Esorcista III e il potere degli antichi



Per la cronaca gli antichi in questione sono loro:

sabato 12 aprile 2008

Non è vero che nelle Marche non succede un cazzo-2

Torna l'appuntamento con l'informazione regionale.

giovedì 10 aprile 2008

La dirompente ascesa di un uomo

Complimenti Alessandro!

giovedì 3 aprile 2008

Le recensioni di Alessio Guzzano*

"Un bacio romantico
Sentimentale

L'abbandonata Norah Jones, cantante qui gran miniera d'attrice, va alla ricerca del prossimo amore e della crostata di mirtili perduta, da cui il titolo orginale ("My Bluebery Nights") del primo film americano di Wong Kar-wai, cinese cresciuto nei cinea di Hong-Kong, con "In the mood for Love" e "2046" divenuto delizia dei cinefili in odor di sofferenza rarefatta e sincopata. Chi scrive la definì "romanticismo carsico", con riferimento all'altopiano friulano dove ogni eco è grotta, ogni energia sotterranea, ogni forma di calcare è modellato dall'ostinata (dis)grazia del tempo. Il virtuosismo esistenziale è ancora lo stile di questo night movie, blu a New York e rosso Memphis, che a Las Vegas si fa accecante bianco di rinascita. Lava, magma, colata di estasi visiva più forte del tormento interiore. Vulcano di nostalgie e passioni al neon. Oggetti e dialogo feticcio: chiavi, fiches, auto, conti da pagare. Contaminati d'ottimismo: più lanterne che semafori rossi. Il barista Law semina il futuro bacio/bassorilievo invece di attenderlo come gli ha insegnato mamma, una sublime Weisz sfila sputando dannazione sul poliziotto (di profilo) Stratheirn, la sexy pokerista Portman calal l'asso di se stessa. Dolorosi graffi in colona sonora."

Eh?????????????

*Tratto dal City di giovedì 3 aprile 2008.

venerdì 28 marzo 2008

Titolo post

post

mercoledì 19 marzo 2008

Il blogger non ispirato

Si alza la mattina. Mentre prepara il caffè volge il suo sguardo alla finestra sperando di carpire nel mondo che circonda la sua casa un'immagine, un suono, un accadimento che stimoli la sua immaginazione. Ma non lo trova. Mestamente spegne il fornello, versa il caffè nella tazzina e inizia a sgranocchiare dei biscotti. Una volta lavati i denti si veste, pronto per uscire, visto e considerato che un'altra giornata faticosa lo aspetta. Esce e, con spirito ottimista, inizia a sfogliare uno di quei giornaletti gratuiti che si trovano in città, che tante altre volte gli hanno fornito quella scintilla che lo porta a scrivere qualcosa. Ma stavolta non va come egli crede, le notizie che legge non lo divertono, non lo indignano, non lasciano alcun segno. Gli scivolano via, senza stuzzicarlo come egli vorrebbe. Non che faccia una brutta vita. Ha dei buoni amici. Non è traviato da problemi sentimentali o familiari o di salute. Tuttavia un problema, apparentemente insignificante agli occhi di chi gli sta intorno lo attanaglia. Ha un blocco. Non riesce più a scrivere qualcosa che piaccia ai suoi stessi occhi. E se ne duole. Ricorda quando era compiaciuto di sé stesso perché poteva tenersi da parte un pezzo che sarebbe stato buono anche qualche giorno dopo. La sua giornata procede tra lezioni e studio. Eppure questo pensiero lo attanaglia, quasi come un presagio di sventura. Mano che scorre la giornata cresce in lui un senso di impotenza, come se il tempo disponibile stesse finendo, una Cenerentola del web che deve sbrigarsi, altrimenti la mezzanotte si avvicina e con essa la fine dell'incantesimo. Torna a casa. Sente nelle tempie il peso di una giornata fatta di studio, di smog, di autobus ritardatari e di cattivo cibo della mensa. Accende il computer e apre il suo blog. Vede l'ultimo post ancora lì, un monolite inamovibile, ormai un incubo che ricorre nella sua mente. Spegne il computer. Pensa che passerà, ma non ne è convinto del tutto.

La mattina seguente il blogger si alza sentendo in sé una ritrovata fiducia. Scrive qualche riga e pensa di essere finalmente riuscito a inventarsi qualcosa di bello. Ai posteri l'ardua sentenza.

martedì 11 marzo 2008

Ti amo, ti amo, sì ti amo...

Tra un mese e due giorni si va alle urne. Uno dei temi sui quali più si insiste è quello della nuova politica, ossia di una realtà nuova, nel quale il linguaggio della politica non si presta più a insulti, a sparate estremistiche e, soprattutto, si cerca di porre fine a quella logica per cui ogni voto in più è buono, anche quelli dei nostalgici del duce, come quelli del sindacalismo rivoluzionario. La sintesi di questa serie sboccaciati paroloni è: ci siamo dati una ripulita. Tanto che quando sabato Sivlio B. ha deciso di strappare un foglio di carta in un comizio, tutti i suoi avversari hanno reagito dicendo che "così non si fà". La cosa curiosa è poi che il giorno dopo Giuseppe Ciarrapico se ne esce con un intervista, in cui rivela che non rinnega il fascismo. In base a quanto detto fino ad ora sarebbe dovuta partire dai veltroniani (questa strana razza aliena) una reazione ancora più indignata. E invece? Poche parole, quasi che fossero stati colti da un attacco improvviso di mutismo. Tant'è che le uniche reazioni davvero sdegnate sono quelle della Nirenstein (esponente ebrea del PDL) e di Bossi (che è razzista, non fascista). E vabbè. Nessuno però che abbia avuto reazioni quali: "Ancora Ciarrapico?" "Ma con quello che ha fatto ancora parla?". Anche la voce di wikipedia in merito non è oggi come oggi molto esaustiva. Chi è Giuseppe Ciarrapico?
Una risposta esauriente a questa domanda lo dà il seguente filmato, relatori gli Elio e le storie tese.
Ti amo, ti amo, sì ti amo...

lunedì 10 marzo 2008

E questo lo chiamate scherzo?

Cari miei, di Filini ce n'è uno solo!

mercoledì 5 marzo 2008

Imprecisioni linguistiche

Mi sono appena reso conto di un imperdonabile errore della parlata arceviese. Prendete la frase Sono andato (o vado o andrò, è uguale) a Lipsia. Confrontatela poi con la proposizione Sono andato all'IPSIA*: ebbene, in dialetto arceviese esse suonano rispettivamente:

So' ggido a Llipsia (si pronunciano cioè due elle, mentre se ne scrive una) e

So' ggido a l'Ipsia (si pronuncia una elle, mentre se ne scrivono due).

Non riesco a capacitarmi di questo inaccettabile paradosso. Fortuna che di solito gli arceviesi non vanno in Sassonia, il che abbassa le possibilità di incorrere in un deprecabile qui pro quo.

*Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato.

Sia vero o no, merita

Sabato sera mi è stato raccontata questa storia. Mi è stato detto che è successa realmente ad un anziano signore di Sassoferrato. Io ne dubito. Tuttavia, essendo veramente bella, ho deciso di raccontarvela.

All'Ufficio postale

Un anziano signore si reca alla posta per spedire un vaglia (mi sembra, nda).
Anziano (o vecchio se preferite)- Devo mandare un vaglia.
Signorina dell'Ufficio postale - Ok deve compliare questo modulo. Torno tra un attimo.

La signorina, data carta e penna all'anziano utente, si assenta un paio di minuti, per poi tornare allo sportello. Una volta tornata osserva che il signore, oltre a non avere scritto niente, sta osservando il modulo con aria dubbiosa, forse anche arrabbiata. La signorina gli si avvicina per aiutarlo.

Signorina- Allora, l'ha compilato?
Anziano- No, l'ho con Cristo!

martedì 4 marzo 2008

Analisi delle provenienze 4.2 (Ho premuto invio per sbaglio)

il mio cane anziano non trattiene le urine
il nazzismo
il pene di kaka
luca capomaggio
mi sono alzato ed avevo un segnale di gesu
picchia la moglie bibbia
pocciolo wikipedia
racconto di un cane e le orecchie a sventola
scoparla a passo di cane
simonetta bacchi
stracchini ungheresi

So che non sembra, ma ho censurato molte delle cose più perverse.
Arrivederci ad Aprile

Analisi delle provenienze 4 -Short version

Febbraio 2008

Blatte germaniche
aaa altrui
come fare una segha
"a rama de moro"
"massimo delle donne"
aglio sul glande
cazzo inserito in vagina da passeggio
celare completamente win ubuntu
che vuol dire farsi una sega
ciabatte masturbazione
come fare una sega mentre si è al cinema
come si effettua una sega
come si fa una sega ? e in che situazione ?
come si fanno a fare le seghe (con il pene
cotone liquido
diamanti alle tette
fatti la doccia perche puzzi
foto della fregna di michela brambilla
frasi di augurio per settantenni
gabibbo yu tube
gigi non c'è a prescindere dai motivi per i quali non ha partecipato,

sabato 1 marzo 2008

www.ansa.cani.it

mercoledì 20 febbraio 2008

Un paio di precisazioni

E' un periodo che non sopporto più il rugby e Barack Obama.
Barack Obama, cristo, non è il "nuovo"; non è "come Mandela"; non è "la speranza dei giovani"; è un banalissimo mulatto senza alcuna esperienza e senza alcun titolo per puntare al ruolo politico e di governo più importante del mondo. Non sa niente, non sa fare niente, viene dal Kansas, che è come dire il Molise degli Stati Uniti (vedi fig. 1), non ha ancora dimostrato niente e soprattutto è solo una comoda scorciatoia, per il paese più razzista del mondo, per dimostrare la propria elevata moralità e il proprio superamento di ogni discriminazione.

(fig.1)

Il cazzo, amici americani, il cazzo: se votate uno solo perché è mezzo negro, state proprio dimostrando -ancora una volta e in maniera sommamente manifesta- di essere razzisti, perché essere mezzi negri è un caso, non è né una colpa né un merito. E' chiaro (il concetto, dico. Obama no di certo)? Votate invece Hillary Clinton, che è una persona preparata, e finitela una volta per tutte con queste pagliacciate messianiche. Una persona sola non salverà il mondo e al governo debbono andare gli amministratori competenti, non i demagoghi d'ogni razza e colore.

(fig. 2) Zombo McCarthy, stretto collaboratore di Barack Obama e candidato alla poltrona di segretario di Stato. Così riassume il suo programma di dialogo e amicizia con la comunità internazionale:"Sgobare la donna bianga e mangiare zuo marido, se brodesda".

E veniamo al rugby. Il rugby, lo dico da antichissimo appassionato di questo sport e (blando) sostenitore della Scavolini l'Aquila da ben prima che questa battesse il presuntuoso e ricco Milan nella finale 1994 (circa sei ere geologiche prima che il 99% di coloro che oggi si atteggiano ad amanti del rugby iniziasse a distinguerlo dal football americano*), ha smesso in questo paese di essere una disciplina sportiva apprezzabile e spettacolare, per diventare un mero espediente retorico: il gioco leale e pulito, con il terzo tempo e applausi per tutti, duro ma corretto, in perpetua e infantile contrapposizione con il cattivo calcio che invece fa piangere Gesù e difende la legge 194. Beh, lasciate che ve lo dica: avete rotto il cazzo. Voi che addossate ad uno sport colpe che al più sono della sua popolarità e dunque della gente che lo pratica e vi gira intorno, voi che cercate comodi capri espiatori allo schifo che è in ogni ganglio della società italiana invece di denunciarlo a partire da voi stessi, voi che fate del buonismo senza mai ricercare la bontà di cuore e l'onestà, o siete degli ipocriti interessati e falsi o siete dei cattolici.
In entrambi i casi, SMETTETELA SUBITO.
Inoltre, mettete giù le mani dal rugby, che è uno sport bellissimo**, e tenete lontana da lui la retorica della "sconfitta onorevole". Basta. Il rispetto di sé stessi, dello sport e dell'avversario vuole che si giochi sempre per vincere; se non ci si riesce, pace, ma poi niente pratiche maschiliste e omoerotiche da regime autoritario di estrema destra, per favore. Celebrare una sconfitta è diseducativo; in più, sapete cosa?, è gay. Perdere con onore è omosessuale.
Provate a vincere, se ci tenete alla ripresa demografica di questo povero paese; fino a quel momento, state zitti.

*quella pagliacciata.
**non bello quanto il calcio, per una serie di motivi che sarebbe lungo trattare qui, ma bellissimo.

martedì 19 febbraio 2008

A futura memoria

Un ottimo caso di critica costruttiva.



(cliccare per ingrandire, ma solo se siete orbi)

sabato 16 febbraio 2008

E a grande richiesta: COME FAR IMPAZZIRE IL VOSTRO PADRONE 2

LA SAGA DI SIMON

Simon exacts sua vendetta su 74 male lattice orbs in un mero 57 secondi!



Secondo schema:
Simon nobile ancora continua la sua inesorabile ricerca di fine cartone palloncino infestazioni. 100 sfere di sventura spediamo e un misero 77 secondi!



Il Mostro finale!!!
Simon, dopo aver sconfitto il trionfo capsule di disperazione, umilmente assiste il suo padrone con la finale vaccu-pocalypse, nessuno il peggio per l'usura!



Come finirà?
Si accettano scommesse

E' tempo di..... Analisi delle provenienze 3

Gennaio 2008

GLI IMMANCABILI
Come fare una sega (123 visite)
fare una sega
come fare seghe
ecc...

Scopata dal cane
Sono nella merda
Come fare una sciarpa
Forza Italia figa
chi ce dentro il gabibbo

NEW ENTRIES
Castoro
Cravatte alla moda
Cardinale Tettamanzi
Cazzo lungo
Che fine ha fatto Domenico Morfeo
Come scopano i cani (c'era già?)
Risveglio di soprassalto
"attacco di diarrea"
"io porto il machete, tu porta la testa"
"prezzi prostitute"
2012 stronzata
animali appartenenti all'imperatore
caffè sigaretta e cagare
cagare ragazza
cesso che si fa inculare
che pasta faccio oggi?
Cosa mangia il lama
come cagare in ufficio
come farsi amare dal proprio cane
come si fa impazzire google?
come stringere il pene
cosa rischia una donna a farsi scopare dal cane
domenico morfeo scuola
farsi una sega tra fratelli
fiat 16 cagare
fini ed il male assoluto
foto sperma di cane
foto uomo nella merda
garzya luigi 2008
gatti grossi
goffi
mulo meccanico
orsi arrabbiati
passamontagna ignifugo
per un morso di cane denuncia o querela
pizzerie a legnano che accettano i cani
quante volte si lava il cane?
quello che c'e da sapere su andrea roncato 2008
racconti di seghe con le tette
reparto cardiologia marsiglia
sega mentre guidi youtube
storia della standa
storia di agugliano
straccamerigge
swaziland patrick swayze
teresa mancia
tette missili
youtube linia blu mare cozze

Questa rubrica sta diventando sempre più OSE', a testimoniare il crescente tasso di perversione che invade le menti di noi cattolicissimi italiani.
VIVA LA TELEVISIONE!

Prima o poi bisognerà censurare anche questa

venerdì 15 febbraio 2008

Sgarbi e la tramvia

Tra due giorni, il 17 febbraio, i cittadini residenti a Firenze saranno chaimati a votare. Non si tratta di elezioni ma di un referendum abrogativo. In sintesi, semplificando di molto, la domanda è: Volete che la tramvia non venga costruita?. Un quesito semplice. Senza entrare nel merito dell'argomento, che richiederebbe un lungo approfondimento, dico che condivido l'opinione sull'argomento di Vittorio Sgarbi. Il quale, da qualche settimana ha deciso di impegnarsi personalmente in questa lotta. Nasce così lo spot pubblicitario che segue, nel quale Vittorione si impegna fortemente (riuscendoci) a NON FAR CAPIRE UN CAZZO a chi lo ascolta (tra l'altro sembra sotto effetto di tranquillanti, nda)

martedì 12 febbraio 2008

La Santa Inquisizione 2 -Il ritorno-

Prima di tutto leggete qui

Bene, non so voi ma...
A me i ghostbusters sono sempre stati simpatici, e anche Gesù....
Quindi eccoli insieme in una simpatica scenetta.


Se proprio qusto blog deve essere censurato penso che tocchi ad un(') eventuale P(M)adreterno(a), e non a moderatori un pò troppo presuntuosi. Spero che blogger non sia al livello di Splinder.
Chiuderanno il nostro blog????
Se sì, vi saluto adesso e sono pronto ad assumermi le mie responsabilità, ma ci rivedremo.
Sarebbe un peccato perchè questo blog comincia a ricevere quotidianamente più di 50 visite.

Se qualcuno si sente offeso da questa immagine è pregato di farlo sapere prima a noi, in quel caso la toglieremo. Evitate di denunciarci a blogger.

Un girdo disperato

FEDERICO MOCCIA: Mezz'età, romano, pelato. Scrittore. Autore di libri che violano tutte le regole della grammatica italiana come 3MSC (per le persone che hanno ancora ilsacro valore della dignità 3 Metri Sopra il Cielo). Si vocifera proprietario di una ditta di produzione di lucchetti, il che configurerebbe un grave conflitto di interessi. Nel 2007 pubblica il libro "Scusa se ti chiamo amore". Nel 2008 esce nelle sale cinematografiche l'omonimo film diretto dallo stesso Moccia. Il quale, con l'avidità di uno strozzino pubblica contemporaneamente "Diario di un sogno", nel quale sono raccolte "Le fotografie, i miei appunti, le mie emozioni dal set del film", sperando di generare un infinito circolo vizioso.

SILVIO MUCCINO: Giovane attore emergente, da un paio d'anni uscito dalla ffchiavitù della ffeppola. Sedicente figo, comico, attore di talento. Nei fatti un sottoprodotto della cultura del Grande Fratello. Nel febbraio 2008 esce il film da lui diretto "Palrami d'amore".

Di questo passo vedremo a breve il debutto alla regia di Nicolas Vaporidis, Marco Liorni, Marcelo Zalayeta, Micheal Chiavetti e dell'intero lungomare di Senigallia. Perciò ritengo necessario lanciare il mio grido di dolore contro tale degenerazione.

venerdì 8 febbraio 2008

Un altro capolavoro musicale