Vi siete mai chiesti che sapore può avere una minestra riscaldata 23 anni dopo l’ultima volta che l’avete assaporata? Disgustosa è dir poco. Ed questo il sapore che resta a chi compie l’errore (grave), purtroppo da me compiuto, di andare a vedere questo film.
Banfi (o Canà se preferite) ripete ossessivamente le battute del primo film (noce del capocollo, lo stadio Mara Canà, m’avete preso per un coglione, Crisantemi, ecc.). Originalità, chi era costei? Di battute belle (e perciò nuove) neanche l’ombra. Ovviamente la Longobarda si gioca la salvezza all’ultima giornata e (Ideona!) vince in rimonta dopo essere stata sotto per due a zero grazie ai gol di un ragazzino brasiliano. Anche laddove c’è qualcosa di nuovo, di non ripetuto non se ne capisce il senso. Ad esempio non si comprende l’utilità ai fini della storia dell’avvenente cameriera presente nella prima parte del film (se non per far vedere le sue belle gambe) per poi sparire. Andrea Roncato, in linea con la depressione che lo attanaglia da anni, sembra un gufo, molto più del primo Crisantemi. Gigi non c’è A prescindere dai motivi per i quali non ha partecipato, ha fatto la scelta giusta. Avrei voglia di dedicare una dozzina di righe di insulti per commentare la presenza tra i protagonisti di alcuni protagonisti dei reality defilippiani, ma non lo faccio, limitandomi però a sottolineare che vederli recitare fa male al cuore di tutti coloro che amano il cinema. ORRIBILE, perché non esiste al mondo parola migliore per definirlo, il gioco di parole che porta Banfi a Monaco di Baviera ad assistere ad un concerto di Little Tony. Laddove Banfi non cita se stesso, come nel caso del bacio del magnate russo (volevano sbeffeggiare Abrahmovic? Perché se fosse così non ci sono riusciti), che rimanda a quello de “Il compagno Don Camillo”, non si capisce se si dovrebbe ridere o inorridire. Ci sarebbero ancora altre cose da dire, ma mi fermo qui.
Scrivo queste righe con un messaggio sociale: 7 euro sono una cifra che può essere utilizzata per acquistare qualche bottiglia di vino, qualche scatola di tonno o dei preservativi. NON FATE IL MIO ERRORE.
Una volta uscito dalla sala avevo le lacrime agli occhi. Ovviamente non dovute alla comicità del film, né tantomeno alla disperazione da tirchiaggine (quella si è manifestata in un momento successivo). Il fatto è che in quel momento, di fronte ai miei occhi avevo ottenuto la risposta ad uno dei quesiti filosofici più importanti della storia dell’umanità: ebbene sì, il MALE ASSOLUTO ESISTE (ed è nelle multisale).
lunedì 21 gennaio 2008
Il male assoluto
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5 commenti:
non è possibile, ancora ho voglia di andarlo a vedere... chi ti ha pagato per dire una cosa simile? cecchi gori? livio gori?
Nessuno mi ha pagato per dire cose simili (anche se livio gori c'ha provato).
Adoro ancora il primo film ma questo seguito merita queste mie parole da amante ferito. Franco, lo faccio anche per te (o forse no?).
Meno male che non sono andato al cinema a vederlo :-D
Grazie mille per i commenti, CIAO!!!
Eh-eh-eh... spero ci salvi soprattutto dagli anni '80 :-D
Grazie per il commento, CIAO!!!
E poi diciamocelo, Nonno Libero è un vecchio.
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